Inter: Inzaghi senza soluzioni, Lukaku sbaglia tutto
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Inter: Inzaghi senza soluzioni, Lukaku sbaglia tutto

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La Gazzetta dello Sport non concede pietà all’Inter, che ieri ha subito la decima sconfitta in campionato con la Fiorentina

A firma di Sebastiano Vernazza, la Gazzetta dello Sport racconta la partita tra Inter e Fiorentina, che ha visto i nerazzurri piegarsi al gol di Bonaventura. Tanti gli errori commessi, in primis da Inzaghi:

INTER- Il disfacimento dell’Inter non conosce fine. Terza sconfitta di fila in campionato: Spezia, Juventus e Fiorentina. Un campionario vasto, contro avversari di ogni forma e valore, motivo per cui il problema è l’Inter medesima, ormai avvitata su se stessa. L’imputato principale resta Simone Inzaghi, incapace di trasmettere alla squadra qualcosa di diverso, una linea di gioco differente che vada oltre i soliti canoni. Difficile, quasi impossibile immaginare che Inzaghi alleni qualcosa di diverso, una linea di gioco differente che vada oltre i soliti canoni. Difficile, quasi impossibile immaginare che Inzaghi alleni l’Inter nella prossima stagione, a meno che non vinca la Champions, oggi eventualità remota, anzi utopistica. E non si può escludere neppure che, a fronte di altri risultati sbagliati, il rapporto si chiuda prima. L’Inter è precipitata in una spirale “troppo” negativa e se lo sprofondo continuerà, qualcosa bisognerà tentare. La qualificazione Champions è sempre più a rischio e senza i milioni dell’Europa che conta il futuro si annuncia più fosco di quanto già non sia.

GIOCO FERMO– Resta negli occhi l’immagine di un gioco stantio. L’Inter di ieri ha sviluppato azioni pericolose soltanto sulle corsie esterne, ha sfornato cross e basta, non ha imbastito una combinazione palla a terra per vie centrali. L’unica giocata verticale è stata la palla dritta per Lukaku in versione centroboa. Una formazione monocorde, a trazione laterale, dunque leggibile. Inzaghi non si rinnova, insiste con linee guida consumate.

RECORD-

Dieci sconfitte in 28 giornate: per trovare una tendenza analoga bisogna risalire al 2016-17, la stagione triste dei tre allenatori, De Boer-Vecchi-Pioli, chiusa al settimo posto. Avanti così, il piazzamento 2023 non sarà dissimile.

INTER FIORENTINA-

Primo tempo senza filtri e senza tregua. L’Inter ha scelto di saltare il centrocampo, fraseggio ai minimi termini e Onana vero regista. Il lancio del portiere, con direzione Lukaku, è stata la soluzione forse più gettonata. In alternativa la giocata per Dumfries sulla destra. L’Inter ha fatturato così la gran parte delle occasioni, ma non ha monetizzato, e la Fiorentina non è rimasta a guardare. È servito un doppio grande Onana per respingere un tiro velenoso di Castrovilli e per spazzare via la palla toccata da Bastoni e ballonzolante davanti alla porta. E poi l’incredibile liscio di Ikoné, a rete spalancata, su un tiro di Saponara deviato da Darmian. Più organizzata la Fiorentina, con Bonaventura zanzara molesta, a infastidire Brozovic in distribuzione, e con Castrovilli a interpretare bene il ruolo di mediano-regista. L’Inter è vissuta di fiammate individuali. Bello un tacco di Lukaku a innescare Dumfries sulla destra, azione poi sfumata in niente. E abbagliante un’accelerazione di Mkhitaryan, 50 metri a tavoletta con la palla al piede, reattivo Terracciano ne respingere il tiro. Dumfries travolgente e inconcludente sulla destra

SECONDO TEMPO

[…] Inizio di ripresa con i botti, oscillazioni continue. Un bellissimo tiro a giro di Castrovilli fuori di niente. L’occasione stratosferica buttata via da Lukaku, più o meno uguale a quella di Ikoné. Il gol di Bonaventura, da “falchetto” d’area su corner: testa di Cabral, respinta di Onana, ribattuta a rete del trequartista viola. Una palla inattiva in cui l’Inter ha brillato per sonnolenza. A seguire, come in un film già visto, la furibonda e sconnessa reazione interista, culminata nel palo di Barella e nell’anticipo sbilenco, ma efficace di Dodò su Bellanova davanti alla porta. Oltre a Lautaro per Correa, Inzaghi ha aggiunto un attaccante senza toglierne un altro, Dzeko per Mkhitaryan il cambio che ha prodotto la variazione di sistema, dal canonico 3-5-2 a un improvvisato 3-4-1-2 0 3-4-3. Le mutazioni però non si abborracciano, bisogna prepararle. Mancava Calhanoglu, è vero, e Brozovic ha bisogno di minutaggio per riprendere la bacchetta del comando, ma non si può ridurre il problema a un giocatore. È l’Inter nel complesso a essere finita dentro un imbuto. La squadra conosce soltanto la via del cross, ieri ne ha sfornati 26, corner esclusi, senza ricavarne un accidente. I cross della vana speranza.

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