Conferenza Stampa Inzaghi: «Non dobbiamo pensare al campionato. Concentrati per vincere un trofeo»
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Conferenza Stampa Inzaghi: «Non dobbiamo pensare al campionato. Concentrati per vincere un trofeo»

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Simone Inzaghi presenta la finale di Coppa Italia tra Inter e Juventus a 24 ore dal fischio d’inizio. Insieme a lui il capitano Samir Handanovic

In compagnia di Samir Handanovic, Simone Inzaghi ha presentato in conferenza la finale di Coppa Italia tra Inter e Juventus

ORGOGLIO – «È motivo di grande orgoglio, è una finale che sarà trasmessa in tutto il mondo. Per me nelle finali non ci sono ricette precise per vincere: vanno giocate con corsa, aggressività e determinazione, sapendo che abbiamo un avversario molto forte di fronte, di qualità. Dovremo dare il 110% per alzare il secondo trofeo stagionale»

SETTIMANA DECISIVA – »È importante per tutti, questa settimana. Sappiamo quello che abbiamo fatto con lo staff in questo percorso, da dove è partito il nostro lavoro e poi strada facendo siamo stati molto bravi a fare bene, grazie alla squadra, ai ragazzi che mi hanno seguito durante tutto l’anno. Per forza di cose le aspettative su di noi sono cresciute: sono ben accette, il primo trofeo l’abbiamo vinto a gennaio ma nel calcio bisogna sempre guardare il futuro. Che è domani, questa finale importantissima, poi penseremo alle altre due giornate in cui ci giocheremo lo scudetto. Ripensando all’estate, penso che sia stato fatto un grandissimo lavoro, sapendo che ci giochiamo ancora tanto a quindici giorni dalla fine. L’8 luglio non mi sarei aspettato tutto questo»

STATISTICHE – «Diciamo che i numeri mi fanno piacere, ma li devo alla squadra. Ha sempre seguito in tutto e per tutto me e lo staff. La stagione secondo me è stata grandissima: domani sarà la cinquantesima partita e abbiamo fatto per 7-8 mesi un grandissimo calcio. Poi abbiamo avuto una flessione che abbiamo pagato con i sette punti in sette partite: forse ne abbiamo perso qualcuno, però se ripenso al modo in cui abbiamo giocato l’ottavo di finale o a questa finale conquistata con tutte le forze, probabilmente riperderei qualche punto. In campionato avete sempre fatto meglio della Juve, che non vi ha battuti in stagione. Vi portate questa consapevolezza in campo»

JUVENTUS – «La Juventus l’abbiamo incontrata tre volte quest’anno, l’ultima il 4 aprile. Sono state tre partite una diversa dall’altra, ognuna con la propria storia e le proprie tattiche. Domani sarà una gara aperta, con tantissima qualità in campo da entrambe le squadre. E poi bisognerà essere bravi a interpretare nel migliore dei modi e sbagliare il meno possibile. Bisogna partire nel migliore dei modi. Se vuoi vincere devi avere fame, la coppa te la fa venire: l’ultima volta che abbiamo visto una coppa l’abbiamo voluta a tutti i costi. Mi sembra che la Coppa Italia manchi da oltre dieci anni»

CONSPAVOLEZZA – «Mah, le partite sono diverse una dall’altra. Una scienza precisa non c’è, l’unica cosa da mettere in campo è il cuore: su cinquanta partite, abbiamo dato sempre tutto. Poi cinque volte abbiamo perso, altre quarantaquattro abbiamo fatto benissimo, se magari abbiamo perso non l’avremmo meritato»

EMOZIONE – «Particolare, in questo stadio ho vissuto ventuno anni. Sarà senz’altro emozionante, rivedrò tante persone che mi hanno voluto bene e che mi hanno fatto stare benissimo. Ora sono all’Inter e sono orgoglioso di allenare questa grandissima società con una grandissima storia alle spalle. Siamo già riusciti a vincere un trofeo, ora ne abbiamo altri due in palio: domani ci giocheremo la Coppa Italia e la giocheremo alla grande con tantissima fiducia»

BASTONI – «Ho tutti a disposizione tranne Vecino che ha avuto un problema ieri durante l’ultimo allenamento. Ha stretto i denti e si è dovuto fermare. Bastoni ieri e oggi ha fatto i primi allenamenti in gruppo: è recuperato e dovrò valutarlo bene. Ho sempre diversi dubbi, perché nel fare l’allenatore sono scelte continue ogni giorno, non una ma tantissime. Domani ho la fortuna di averceli tutti e ho diversi dubbi in diversi reparti»


CALHANOGLU – «È un giocatore che ha fatto un’ottima stagione, si è ambientato subito dopo aver cambiato squadra anche se non città. È un giocatore che abbina qualità e quantità: quest’anno penso che abbia fatto il suo salto definitivo, copre il campo secondo me in maniera completa. Ha fatto molto bene, ma continuerà a fare bene perché ha voglia di lavorare»

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