Adani analizza: «Inter trascinata da San Siro. Barella e Lautaro implacabili»
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Adani analizza: «Inter trascinata da San Siro. Barella e Lautaro implacabili»

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L’ex calciatore nerazzurro Lele Adani alla Gazzetta dello Sport ha analizzato la vittoria dell’Inter sull’Empoli: le sue parole

L’ex calciatore nerazzurro Lele Adani alla Gazzetta dello Sport ha analizzato la vittoria dell’Inter sull’Empoli.

INTER EMPOLI – «A differenza della gara contro il Sassuolo, quando avvertivi la sensazione di un calo psicologico e di una certa fatica nel gruppo, con l’Empoli la squadra è sempre stata consapevole della propria forza, nonostante fosse sotto 0-2».

APPROCCIO SBAGLIATO – «Non direi. L’Inter ha fatto la prestazione dal primo all’ultimo secondo, senza alti e bassi, ma restando sempre ad alto livello. Si è ritrovata sotto per un capolavoro in costruzione griffato Andreazzoli. In pochi, con una squadra giovane e ovviamente più debole, hanno il coraggio di pensare quell’uscita».

REAZIONE – «Un attacco continuo, culminato nell’autogol di Romagnoli. È un episodio, che ovviamente incide, ma non si può ridurre l’analisi a un singolo errore. Piuttosto sottolineerei la partecipazione di San Siro: più caldo che contro il Liverpool in Champions, coinvolto totalmente dal livello emozionale della partita. Non è un caso che il 2-2 arrivi subito dopo con Lautaro e solo una grande parata di Vicario ha evitato all’Empoli di finire addirittura in svantaggio il primo tempo. Lo stadio ha dato una grossa spinta all’Inter».

VOLTI DELLA RIMONTA – «Lautaro per la doppietta: implacabile nell’esecuzione. Barella per lo spirito: si è rivisto il centrocampista totale della prima parte di stagione, anche se è un po’ di settimane che è in crescita. Infine il solito Perisic: stagione eccezionale la sua».

ULTIME PARTITE – «Sulla carta, la squadra di Inzaghi parte in vantaggio con tutti, figuriamoci con Cagliari e Sampdoria. Anche se la trasferta in Sardegna, con i padroni di casa che saranno in lotta per salvarsi, va presa con le pinze. L’Inter di oggi può avere anche dei cali, ma non perde mai i concetti base del suo gioco, che è molto moderno. Anche sul 3-2, quando pensi che stia gestendo, in realtà attira l’avversario per crearsi lo spazio per colpire. Qualcosa che in Italia non vede spesso».

FINALE COPPA ITALIA«Un’altra storia, un’altra partita, ma la gara con l’Empoli non avrà ripercussioni sulle energie dei nerazzurri. Ci sono cinque giorni per recuperare…».

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