Onana: «Mai avrei immaginato di giocare nell’Inter. Il mio idolo? Julio Cesar»
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Onana: «Mai avrei immaginato di giocare nell’Inter. Il mio idolo? Julio Cesar»

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Onana: «Mai avrei immaginato di giocare nell’Inter. Il mio idolo? Julio Cesar». Queste le parole del portiere camerunese

Andrè Onana, portiere dell’Inter, ha parlato al MatchDay Programme di Inter-Milan ripercorrendo il suo percorso da calciatore.

“Nella mia carriera ci sono state tante persone importanti, tutti quelli che hanno creduto in me e mi hanno aiutato a realizzare il mio sogno. Gli allenatori e i compagni che mi hanno accompagnato, come Peter Bosz, che è stato il mio primo allenatore all’Ajax e mi ha dato l’opportunità di debuttare come professionista e poi tutte le persone che mi hanno permesso di vestire oggi questa maglia.

Senza sacrificio non c’è ricompensa. Questo è un concetto fondamentale: costruire il proprio futuro passo dopo passo attraverso il lavoro e con umiltà, passione e carattere. Per me queste caratteristiche sono state fondamentali. Yaoundé per me è la più bella del mondo, diversa da tutte le altre. Quando riesco a tornare sono contento, è bello tornare sentirsi sempre a casa.

Qui è iniziato il mio sogno, da bambino non avrei mai immaginato di giocare in un club importante come l’Inter, giocavo a calcio con i miei amici, mi divertivo e speravo di avere un futuro migliore. Milano mi piace molto, sono stato in Duomo e ho girato un po’. L’Italia in generale ha tanta storia e questo mi affascina molto. Quando ero bambino vicino a casa mia c’era un campetto che si chiamava Giuseppe Meazza, non so perché, sarà stato il mio destino!

Quello per me era il campo più bello del mondo, il luogo perfetto per imparare. Ci divertivamo e pensavamo solo a giocare, era la cosa più importante per noi. Gli idoli? Casillas, Victor Valdes e Jiulio Cesar, per me è stato un grandissimo portiere. Era esplosivo, bravissimo con i piedi e tra i pali era uno dei migliori al mondo. Con chi mi piacerebbe allenarmi? Materazzi, per il carattere e la personalità, è una persona dal cuore d’oro. Quello che mi piacerebbe sfidare invece è Diego Milito: fortissimo nell’uno contro uno e freddo nelle conclusioni.

Ho vissuto tanti momenti importanti in carriera, alcuni bellissimi, alcuni anche dolorosi come la sconfitta contro il Tottenham in semifinale di Champions League. Lì ho capito quanto possa essere duro il calcio, è un momento che non dimenticherò mai, ma anche queste esperienze sono importanti per crescere. Cerco sempre di vedere il lato positivo perché le cose più difficili sono quelle che fanno imparare di più”.

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