Fabbian: «Barella un modello per me. Addio all’Inter? C’è la recompra, con l’Udinese…»

Fabbian: «Barella un modello per me. Addio all’Inter? C’è la recompra, con l’Udinese…». Le parole del giovane centrocampista

Giovanni Fabbian, giovane centrocampista del Bologna, alla Gazzetta dello Sport ha parlato dell’addio all’Inter e del suo futuro.

PRIMO GOL – «Se è vero che prima di entrare in campo Thiago Motta mi ha ha detto ‘Vai e fammi gol’? Verissimo. Mi ha detto quello e poi ha aggiunto altre cose che non ricordo. In quella situazione tu sei con te stesso e basta, concentrato. Vuoi fare bene».

TEMPISMO DA GOL – «Tutti gli allenatori che ho avuto mi hanno dato qualcosa, dalle giovanili allo stesso Pippo, poi Chivu, Nunziata. É un cosa innata, poi è chiaro che dopo la prima volta in cui ti riesce, beh, ci riprovi. E se risuccede…».

MODELLI – «Barella, Kroos, che comunque è certamente più elegante di me, ma da piccolino studiavo Pogba: due domeniche fa ho avuto la fortuna di giocarci contro».

MOMENTI DIFFICILI – «Quando mi misi a piangere io, ma dalla delusione. Avevo 14 anni ed era tutto fatto con l’Inter. Niente. Lunghi pianti, poi col Padova vincemmo l’Under 17 e mi presero l’anno dopo».

UDINESE – «Sono stato a Roma due giorni per le visite mediche. Per l’Udinese. E aspettavo. Considerando tutto non ho saputo cosa sarebbe stato di me per un mese. Estenuante ma intanto ero andato in tournée con l’Inter. Se c’era la Salernitana? No. Appena è arrivato il Bologna ho detto sì subito, per l’organizzazione, il livello alto e le parole di Motta. Per quel che riguarda il Mondiale Under 20, sì, mi è dispiaciuto ma lasciare la Reggina mi sarebbe suonato quasi come un tradimento dopo la bella annata».

ADDIO ALL’INTER – «Non penso a ‘sta cosa. A parte che c’è una recompra ma sono felicissimo di poter essere qui: voglio giocare il più possibile».

CASADEI – «Io e lui siamo come fratelli, abbiamo sempre vissuto assieme nel convitto interista, da compagni di stanza. Quando abbiamo compiuto 18 anni ci siamo presi un appartamento insieme a Milano. E ci sentiamo sempre: prendendoci un po’ in giro…».