Scudetto Inter, Vecchioni indica i leader: «Loro due sopra tutti»
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Scudetto Inter, Vecchioni indica i leader nerazzurri: «Loro due sopra tutti»

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Scudetto Inter, Roberto Vecchioni, cantante e tifoso nerazzurro, ha commentato la vittoria del tricolore: le dichiarazioni

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Roberto Vecchioni ha parlato così dello scudetto vinto dall’Inter:

LA PRIMA STELLA – «Amavo quella squadra, il centravanti era avvolto dalla bellezza dei Suarez e dei Mazzola. Ma io adoravo Corso, mio amico fino all’ultimo giorno. Si allenavano il mercoledì all’Arena e andavo a vederlo: non faceva niente, stava fermo, ma poi toccava la palla ed era un diluvio, una meraviglia di suoni. Il calcio è proprio questo, armonia e musica: nel gioco riconosci i flauti e la batteria, un’azione è rock e un’altra slow. Ma anche i silenzi hanno un valore, come quando oggi i ragazzi si passano la palla in attesa dell’acuto».

LAUTARO – «Lui, sì, è un guerriero combattente, si butta nel fuoco per salvare l’Inter anche quando non può. É il “Bandolero stanco”, con quell’ombra malinconica e latina: non ride mai quando lo intervistano, si vede che per lui partita e vita si sovrappongono. Ci rivedo anche “Velasquez”, protagonista di un’altra canzone, che non si arrende inseguendo una idea. La sua idea, la nostra stella, l’ha raggiunta».

L’INTER – «Il capoclasse è Calhanoglu, l’unico forse che non conosce pausa. E poi non sbaglia mai i rigori: ma come fa? A parte quella storiaccia del razzismo, mi è piaciuta la difesa di Acerbi, pronto a sbattersi come un matto».

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