Sala: «No a compromessi, il nuovo stadio deve restare a Milano»
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Sala: «No a compromessi, il nuovo stadio deve restare a Milano»

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Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha mandato una lettere a La Gazzetta dello Sport parlando della questione legata al nuovo stadio

Con una lettera mandato a La Gazzetta dello Sport, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha voluto far chiarezza ancora una volta sulla questione nuovo stadio:

«Gentile Direttore,

Fare presto o andare via, questo è il titolo della lettera di Matteo Salvini sulle vicende del nuovo stadio di San Siro. Io non so in che mondo viva Salvini, ma certamente questa non è l’alternativa su cui si possa basare una buona amministrazione. Ma andiamo con ordine.

Sesto? Sono stato scelto dai milanesi non per porre alternative che generino un impoverimento della città, ma per far sì che Milano conosca uno sviluppo che abbia rispetto dell’ambiente e dell’equità sociale. Quindi sto lavorando affinché lo stadio di Inter e Milan rimanga a Milano e non vada a Sesto (dove peraltro c’è già una gloriosa squadra di calcio, la Pro Sesto).

Fuga degli investimenti? Milano è una delle città europee preferite dagli investitori, dati alla mano. E questo per due motivi principali. Noi teniamo sempre in conto i diritti e i doveri di chi vuole investire e non accettiamo mai scorciatoie né compromessi sul rispetto delle leggi. E questo vale anche per il nuovo stadio.

Fretta? Gli investitori devono poter contare su esercizi amministrativi chiari, puntuali e basati su atti reali. E noi questo stiamo facendo, esattamente come nel caso di tutti i grandi progetti che hanno cambiato e stanno cambiando la città. Abbiamo già approvato tre delibere, due di Giunta e una di Consiglio Comunale, e abbiamo fatto tutti i passi necessari per avviare il dibattito pubblico. Stiamo aspettando dalle società, che hanno aderito al dibattito pubblico, il progetto esecutivo del nuovo stadio e dell’area circostante.

Vecchio San Siro? “Evitare la totale cancellazione del Meazza” è il classico slogan privo di contenuti. E Salvini faccia anche pace con se stesso: nel 2019 abbattere il Meazza era “un oltraggio”, però nel 2021 (guarda caso nel corso dell’ultima campagna elettorale milanese) ha sentenziato che di stadio ne basterà uno solo, quello nuovo.

In conclusione, noi stiamo lavorando al presente e al futuro di una Milano sempre più Milano, nel pieno rispetto dei tempi, delle leggi e degli interessi in campo, cioè gli investitori e i cittadini. Apprezziamo la critica, soprattutto se documentata e costruttiva.

Lasciamo le battute ad altre sedi (resta il fatto che Darko Pancev all’Inter non ha fatto bene, ma comunque nel suo palmares vanta una Coppa dei Campioni e una Coppa Intercontinentale. Altri fenomeni non hanno avuto la stessa fortuna…)».

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