Zanetti racconta quando è sbocciato l'amore per l'Inter
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Zanetti racconta quando è sbocciato l’amore per l’Inter

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Il vice presidente dell’Inter Javier Zanetti ha rilasciato una dichiarazione in cui racconta dell’amore per l’Inter e del suo arrivo al club

Durante la presentazione del suo nuovo libro, Javier Zanetti parla anche della sua Inter e del legame indissolubile con il club nerazzurro.

ITALIA- «Ormai è il mio Paese. Quando sono arrivato la conoscevo poco, perché guardavo le partite del Napoli di Maradona o perché mia madre mi parlava della Grande Inter. Quando sono arrivato diluviava e ho iniziato subito a capire alcune cose che poi questo Paese mi ha dimostrato. Io l’ho vissuto con il mio bisnonno, che è partito da Pordenone. Quando sono arrivato ho pensato a quello che mi avevano trasmesso i miei genitori: mi aspettavo l’ospitalità che mi è stata data sin dall’inizio, ho sempre detto che l’Italia è un Paese molto accogliente. A volte ci lamentiamo, ma non ci rendiamo conto della grande sensibilità del popolo italiano»

INTER- «È successo tutto molto velocemente, quando mi è arrivata la notizia che l’Inter mi aveva acquistato non potevo crederci. Ero in Sud Africa con la Nazionale, mi ha avvisato mia sorella e sono andato subito al telefono per parlare con Paula (la sua futura moglie, ndr), dicendole di accendere il telegiornale per capire se fosse vero.

Non ci credevo, iniziavo a muovere i primi passi nel calcio ed arrivava subito l’opportunità che sognavo sin da bambino. Arrivavo in Italia, all’Inter, una società che aveva già una grandissima storia dietro: arrivai con Rambert, un mio connazionale che era più forte, perché era un attaccante ed era il capocannoniere dell’Independiente.

Siamo arrivati entrambi, ognuno coi suoi sogni: mi ricordo la presentazione a Palazzo Martini, c’erano Bergomi, Facchetti, Angelillo, Suarez, Mazzola. Sentivo un senso di famiglia, fondamentale per un giovane straniero come me. Non dimenticherò mai quell’accoglienza, i primi allenamenti, le prime partite. Lì è nato il mio amore per l’Inter»

LAUTARO «All’Inter ne abbiamo già uno, è Lautaro che è il capitano. Io sono felicissimo, non perché sia argentino, ma perché quando abbiamo colto questa opportunità con Piero Ausilio, che ha raccontato come è nata la trattativa, vedevamo in lui quello che sta dimostrando. Non ci siamo sbagliati, perché Lauti è da cinque anni con noi e tutti gli anni è migliorato tanto. Oggi lo vedi leader, lo vedi con questo senso di appartenenza, con questo amore per l’Inter: non nascondo che a me fa enorme piacere, delle volte mi rivedo in lui quando è arrivato in Italia. Mi auguro che possa fare una grandissima carriera, perché se lo merita»

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