Hanno Detto
Tarantino: «Marotta il mio punto di riferimento all’Inter»
Il direttore del settore giovanile dell’Inter, Massimo Tarantino, è stato intervistato a Radio Serie A a proposito del vivaio nerazzurro
Sempre sulle frequenze di Radio TV Serie A, Massimo Tarantino continua a parlare del vivaio dell‘Inter, ricco di floridi talenti da coltivare e crescere.
SCOMMESSE- «È molto attenta a questi temi. Per quanto riguarda il settore giovanile ci sono vari progetti di sensibilizzazione per tanti temi, non solo questo delle scommesse. C’è molta attenzione, con iniziative proposte dalla Lega. Percorsi formativi dove si fa capire quanto è importante gestire questi tempi. L’Inter lo fa per sensibilizzare i ragazzi e per evitare di cadere in questi errori».
AUSILIO, MAROTTA E BACCIN- «Mi trovo benissimo, sono arrivato in una struttura che funziona da anni. Ho il supporto di Marotta, è il mio punto di riferimento da quando sono arrivato. Nella parte tecnica, lo stesso vale per Ausilio e Baccin. La bellezza di lavorare all’Inter, oltre al fascino del club, è la possibilità di lavorare con persone stupende».
CHIVU COME ALLENATORE– «Chivu allenatore molto esigente, che cerca di curare spesso il dettaglio ma allo stesso tempo ha grandissima sensibilità. Sempra duro, ma è un duro positivo per i ragazzi. Un ragazzo molto intelligente, parli benissimo di tutto con lui, ha una grande cultura. Le esperienze internazionali che ha fatto lo hanno arricchito. È una buona guida per i nostri ragazzi, li aiuta ad entrare nel mondo dei grandi».
MODULO DELLA PRIMAVERA UGUALE A QUELLO DELLA PRIMA SQUADRA
Abbiamo iniziato un processo nuovo, stiamo cercando di uniformare le metodologie, a partire dall’Under 9 per finire con la Primavera. Differente è il percorso della prima squadra. A Roma tutte le squadre giocavano 4-3-3, questo ci tornava comodo nello scouting. Poi il calcio moderno ci ha insegnato che si lavora sull’occupazione degli spazi che sui moduli: quando guardi il City fai fatica a capire come giocano »
DIMARCO MODELLO PER I GIOVANI – «Nei loro occhi c’è l’incoscienza di un bimbo che rincorre un sogno. E’ un bell’esempio, ci piacerebbe replicarlo con più frequenza. Dimarco è venuto spesso a Interello, c’è grande appartenenza da parte della prima squadra che qualche volta è venuto a vedere le gare della Primavera»
TARANTINO GIOCATORE, QUALE CONSIGLIO? – «Domanda complicata. Da giocatore, non avendo vissuto il vivaio, mi sono trovato catapultato tra i grandi e ho dovuto trovare la mia strada da solo. Mi sarebbe piaciuto avere una guida per vivere diversamente alcuni momenti della mia carriera. Non rimpiango nulla, ma avrei voluto l’attenzione che i ragazzi hanno ora»
AI GIOVANI DICO… – «Il consiglio è stimolare il ragazzo a sfidare se stesso. Si tende sempre a paragonarsi agli altri, invece ognuno di noi ha un percorso diverso da un altro»
DOMANDA PIU’ FREQUENTE DA PARTE DEI GIOVANI
«Spesso hanno bisogno di capire perché non stanno giocando, io rispondo sempre che sbagliano la domanda. Io consiglio sempre ai ragazzi di chiedere all’allenatore cosa può fare per migliorare»
RONALDO, MARADONA, BAGGIO…QUANTI ANEDDOTI? – «La cosa che li accomuna è l’umiltà clamorosa, incredibile. Più sono grandi e più sono disponibili dal punto di vista umano e calcistico. Raramente Maradona si arrabbiava per l’errore di un compagno. Un aneddoto particolare che porto dentro con affetto è quando Maradona chiese il premio partita uguale per tutti i giocatori, giovani e vecchi, e si alzò andando via quando la richiesta non fu accolta. Io ero appena arrivato al Napoli, avevo 18 anni»
LA PRIMA PARTE DELL’INTERVISTA A TARANTINO