Zhang è arrivato a Milano: mercato, rinnovi e stadio
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Zhang è arrivato a Milano: mercato, rinnovi e stadio

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Il presidente dell’Inter, Steven Zhang, è arrivato a Milano. Il numero 1 nerazzurro definirà le strategie per il futuro del club

Il presidente dell’Inter, Steven Zhang, è arrivato a Milano. A riportarlo è Gazzetta.it, che spiega come il numero 1 nerazzurro sia atterrato a Malpensa intorno a mezzogiorno.

Il soggiorno del presidente nerazzurro nel capoluogo lombardo servirà per stilare diversi obiettivi: rinnovi, stadio e mercato le priorità sull’agenda.

STADIO«Dopo aver seguito da Nanchino gli sviluppi della travagliata trattativa con il Comune di Milano per il via libera al nuovo impianto, adesso il presidente nerazzurro inizierà a prendere confidenza con il progetto in cantiere. Di sicuro ci sarà anche l’occasione di discutere dei dettagli, ma la priorità è ricevere garanzie sull’avvio dei lavori (previsto a inizio 2023) e sui tempi di consegna stabiliti (entro il 2026). Le stime sui futuri ricavi generati dal nuovo impianto parlano di un aumento intorno ai 100 milioni all’anno, ma solo dal 2027 in poi. Nel frattempo, il via libera al progetto consente già alla proprietà di rafforzare il proprio asset, senza necessariamente tirare in ballo ipotesi di cessione (più volte escluse dallo stesso Zhang). Tra le priorità nell’agenda del presidente nerazzurro figura anche la questione relativa al bond da 400 milioni di euro che avrebbe dovuto essere emesso entro fine anno. Nessun allarme, lo slittamento di qualche giorno non influisce sulla tabella di marcia e l’arrivo di Zhang serve anche a lanciare un messaggio rassicurante».

MERCATO – «Considerata la stima più volte manifestata nei confronti di Inzaghi, la pianificazione della rosa futura passerà inevitabilmente da un confronto con il tecnico stesso. La gestione del complicato mercato estivo ha dimostrato la sintonia tra proprietà e allenatore, al quale verranno date le necessarie garanzie circa le ambizioni e il progetto di crescita delineato. Tradotto in soldoni, Inzaghi otterrà i rinforzi che ritiene necessari. Se non tutti, quasi, magari già a partire da gennaio con l’arrivo di un esterno sinistro da alternare a Perisic: Digne e Kurzawa (proposto dal Psg) sono le due ipotesi per l’immediato, ma serve l’ok di Zhang per sbloccare due trattative al momento in fase di stallo. Per il resto, se ne parlerà in estate, ma con idee e nomi ben chiari. C’è unità di vedute sulla necessità di reperire un attaccante in grado di raccogliere l’eredità di Dzeko, un profilo già pronto ma anche valido in prospettiva (e i nomi più caldi sono sempre quelli di Scamacca e Alvarez). C’è anche la consapevolezza di dover alzare il livello qualitativo a centrocampo tra le cosiddette seconde linee, in modo da evitare gli straordinari a Brozovic e Barella: le piste più battute in questo senso saranno quelle che portano a Frattesi, Villar, Nandez e Zakaria, ovviamente senza escludere nuovi inserimenti nei prossimi mesi.».

ONANA E NON SOLO «L’accordo già siglato con Onana e l’offerta succulenta inviata a Ginter sono il segnale tangibile di una precisa volontà, quella di rafforzare la squadra per ambire a nuovi traguardi, pur nel rispetto dell’autofinanziamento che potrebbe portare ad almeno un sacrificio anche la prossima estate. Tutto procede logicamente con l’avallo di Zhang, che nei prossimi giorni potrebbe anche comunicare a Marotta e soci i cosiddetti “paletti” per la prossima campagna acquisti. Nulla di definitivo, perché i conti si faranno logicamente a fine stagione anche (e soprattutto) in base ai traguardi raggiunti. Ma l’andamento degli ultimi sei mesi consente quantomeno di fare una prima stima su quale potrà essere a grandi linee il budget a disposizione. In ballo, con lo sguardo puntato verso giugno, ci sono una serie di trattative già abbozzate e da decidere se portare avanti, da Kostic e Bensebaini fino a Scamacca. Altra questione cruciale da affrontare sarà quella riguardante le cessioni, perché tra scontenti (Vecino e Sensi) e zavorre per le casse societarie (Vidal e Sanchez) gli indiziati a togliere il disturbo sono tanti».

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