Sarri in conferenza: «Inter? Una squadra di una competitività straordinaria»
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Sarri in conferenza: «Inter? Una squadra di una competitività straordinaria»

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Maurizio Sarri, allenatore della Lazio, ha parlato così in conferenza stampa alla vigilia del prossimo match di campionato contro l’Inter

Intervenuto in conferenza stampa alla vigilia di Inter-Lazio, Maurizio Sarri ha parlato così, rispondendo alle domande dei giornalisti.

CRESCITA LAZIO RISPETTO ALL’ANDATA –: «Abbiamo qualche certezza in più rispetto a quel periodo, ma affrontiamo una squadra di una competitività straordinaria. Dimentichiamo l’andata, teniamo conto del valore dell’avversario. Va giocata come collettivo, non individualmente».

GARE DECISIVE DA MILANO A MILANO –: «Importanti, decisive no. Abbiamo poi altre 4 partite, dobbiamo pensare pure a quelle. Ma è importante».

INCROCIO CON SCUDETTO NAPOLI –: «Pensiamo alla partita nostra, è stata apparecchiata pensando che noi non faremo risultato. Speriamo che il Napoli festeggi il più tardi possibile».

VANTAGGIO SU INTER –: «Sapete come la penso, nel nostro campionato ci sono 4 squadre sicuramente più forti. Non significa arrivare per forza quinti o sesti, significa che abbiamo fatto qualcosa in più e le altre in meno. Ma nelle partite singole cambia tutto».

INSIDIE –: «Qualcuna riguarda noi, altre loro. Si giocano la possibilità di entrare tra le prime 4, hanno motivazioni. Stanno facendo bene in Coppa Italia e Champions, ora hanno anche entusiasmo».

IMPEGNI RAVVICINATI –: «Siamo in una fase di pochi calcoli, chi salta salta, chi scoppia scoppia. Senza fare tanti calcoli. Poi ci sono delle cose con cui non sarò mai d’accordo, che la Premier incassi 4 miliardi di euro e non fa vedere le partite del sabato. Noi invece siamo in mano completamente a chi ci dà meno di un quarto di quegli incassi. In Italia le previsioni dicono che può anche piovere domani a Milano, ma potevano anche fare 33 gradi. Quindi dico, come cazzo si fa a giocare alle 12.30? Qui si fa di tutto per fare un campionato mediocre, le strutture non sono adeguate, si gioca di merda, ci sono tutti i presupposti per fare un brutto spettacolo. Poi ci si sorprende degli incassi inferiori. Siamo in un momento storico che permette anche la risalita, ma con un percorso diverso. Vedo i programmi di chi vuole diventare presidente federale e si parla di Nazionale. Qua se non si fa un tavolo con i governi per rifare gli stadi, siamo morti, nessuno parla di questo. Ho la fortuna di avere una certa età, il futuro riguarderà qualcun altro… Non lo dico per fare polemica, perché sono innamorato del calcio, vedo un possibile spiraglio per tornare a livelli buoni, però c’è un insieme di lacci che ci faranno sprofondare ancora».

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