Ranocchia in vista di Juve Inter: «Match tra due rose di valore»
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Ranocchia in vista di Juve Inter: «Match tra due rose di valore, su Lautaro dico…»

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L’ex difensore dell’Inter, Andrea Ranocchia, si è espresso così in vista del match di domani dei nerazzurri contro la Juve

Intervistato da Gianlucadimarzio.com, Andrea Ranocchia si esprime così in vista di Juve Inter, raccontando alcuni derby d’Italia vissuti da lui stesso in campo.

SU JUVE INTER – «È la partita più sentita. Alla pari del derby, ma – anche per i fatti legati al post 2006 – è quella più attesa. In settimana si respira la storia del match, intensità e concentrazione sono più alte, è una partita che senti già prima. Il giorno precedente la tensione è più alta, non vedi l’ora di essere in campo. Ma giocarla è divertente».

LA PRIMA VITTORIA ALLO STADIUM – «L’1-3 allo Stadium è la vittoria più bella, la più importante. Loro viaggiavano verso il record di vittorie consecutive, hanno perso l’imbattibilità in casa dopo 49 partite. Non eravamo partiti benissimo, la Juve era una squadra solida e difficile da affrontare. Batterli lì ha un altro sapore. Quell’Inter aveva ancora campioni del Triplete come Milito, Cambiasso e Zanetti, che di sfide così ne avevano giocate tantissime. Quel giorno hanno dato qualcosa in più a noi giovani e anche a Stramaccioni, alla sua prima esperienza importante. Ricordo che Zanetti – come era sempre abituato a fare – non mollava nulla, ma era il primo che pensava di poterla ribaltare dopo l’1-0 iniziale».

SUL MATCH DI DOMANI – «Penso che la partita sarà lo specchio di quanto le due squadre hanno fatto vedere in questa prima parte di campionato. Due rose di valore, due squadre forti. All’Inter piace tenere palla. Crea tantissime occasioni perché ha giocatori di esperienza, di personalità, ma anche bravi nell’uno contro uno. Credo che il copione sarà con l’Inter che terrà palla e proverà a costruire, la Juve che si difenderà benissimo e sarà pronta a colpire in ripartenza.

Non penso che gli allenatori cambieranno qualcosa, visto l’ottimo cammino fatto fin qui. L’Inter ha un centrocampo tra i migliori in Europa. Oltre ai titolari, ci sono anche giocatori di grande qualità in panchina. Chi può essere l’uomo chiave? Barella si esalta in queste partite e dà sempre qualcosina in più. Lui è un amico, mi auguro che sia il valore aggiunto per l’Inter. Ma c’è tanta qualità, Inzaghi ha una panchina lunga e da interista mi auguro vada bene».

SUGLI OBIETTIVI STAGIONALI DELL’INTER – «L’Inter può arrivare in fondo ovunque. C’è una rosa lunga e la squadra è forte, sta bene, è in fiducia e nonostante alcuni siano giovani, hanno già tanta esperienza sia in Italia che in Europa. Poi il calcio è strano, ci sono tante variabili in una stagione. Ma è una rosa che può competere a tutti i livelli».

CHI MI SOMIGLIA? – «Ci sono tanti giocatori che per carattere e attaccamento mi somigliano. E questo è merito di dirigenza e allenatore, che sono riusciti a creare un gruppo sano. Si percepisce anche da fuori. Se devo fare qualche nome, dico Acerbi a livello umano e caratteriale. Dimarco ha l’Inter nel sangue, ma in pochi parlano di Darmian come dovrebbero. Non sbaglia mai una partita, è costante, sempre concentrato e sul pezzo. Bastoni è invece ormai un giocatore internazionale. Ma mi sento di citare anche Marotta, Baccin e Ausilio, che negli ultimi anni hanno fatto un lavoro di un livello altissimo, costruendo un gruppo molto forte».

SU LAUTARO – «È una bravissima persona e un ragazzo solare. Ha sempre la battuta pronta, ci si scherza con piacere. Sono fuori da un po’, ma sarà sicuramente maturato. Ha acquisito grande consapevolezza dei suoi mezzi e l’essere capitano l’ha fatto crescere ancora di più. Essere capitano dell’Inter dà tante responsabilità. Lui ha sempre risposto bene con le prestazioni. Tecnicamente è inutile aggiungere altro, lo vedono tutti. Ha colpi, forza, tutto».

SUI MIEI ANNI IN NERAZZURRO – «Bisognerebbe scrivere un libro per raccontare i miei anni all’Inter. Ma è stata un’esperienza travolgente e coinvolgente, che mi ha fatto crescere tanto professionalmente e che mi ha permesso di togliermi tante soddisfazioni. L’affetto che ho visto nei miei confronti – reciproco – lo definisco passionale. Ecco, se devo descriverla in una parola, dico passionale. Proprio in questi giorni sto parlando con l’Inter per un accordo d’immagine, non è un impegno pratico a livello societario, ma la mia immagine è sempre stata legata all’Inter e credo e spero si possa collaborare in questo senso».

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