Mihajlovic: «Stupito da Conte. Se mi avesse chiamato l'Inter avrei ascoltato e accettato» - Inter News 24
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Mihajlovic: «Stupito da Conte. Se mi avesse chiamato l’Inter avrei ascoltato e accettato»

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Sinisa Mihajlovic, tecnico del Bologna, ha concesso una bella intervista alla Gazzetta dello Sport: queste le parole del tecnico rossoblù

Sinisa Mihajlovic, tecnico del Bologna, ha concesso una bella intervista alla Gazzetta dello Sport. Queste le sue parole su un possibile approdo in una big italiana.

CONTE E INZAGHI – «Mi ha stupito la scelta di Conte, è raro vedere un allenatore che vince lo scudetto e se ne va. Chiaramente programmi e ambizioni tra lui e la società non coincidevano più, ma ha dimostrato qualcosa, ossia che si può rinunciare a una panchina importante se c’è qualcosa che non va. Inzaghi è bravo e troverà un solco tracciato, sono contento per lui»

JUVENTUS – «Dopo il tentativo di cambiare DNA con Sarri e la scelta della giovane bandiera Pirlo la società è tornata sui suoi passi. Allegri è una certezza e con lui la Juve ripartirà in pole per lo scudetto»

ADDIO AL BOLOGNA? – «Non ho mai parlato con altri club, ci tengo a chiarire questo. Come ha spiegato l’ad Fenucci eravamo d’accordo di incontrarci l’1 giugno e così è stato ma per me potevamo vederci anche prima. Nel frattempo non ho trattato con nessun club diverso dal Bologna e non sono ipocrita. Se fosse arrivata un’offerta concreta l’avrei tenuta in considerazione. Ma tra i top club girano sempre gli stessi allenatori, in Italia si fatica a dare opportunità. Si cercano allenatori che hanno fatto le coppe ma se non fai parte dei soliti club le coppe non le fai. Ad esempio, De Zervi e Italiano avrebbero meritato di più dopo le stagioni fatte».

CHIAMATA DA INTER O JUVE – «No, non sono ipocrita. Avrei ascoltato e pure accettato. Come è normale che sia e se qualche allenatore al posto mio dice il contrario vi prende per il c…. Ma non ho mai preso tempo per aspettare proposte. Il Bologna, per tutto quello che rappresenta per me, non sarà mai nella mia testa un piano B. Come non lo è stata nessuna società in cui ho lavorato. Se non sto più bene in un posto, non sento le giuste motivazioni o non percepisco ambizioni simili alle mie, me ne vado e sto a casa. Senza bisogno di avere un altro club».

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