L'Inter celebra Ranocchia, il difensore: «Ho sempre sperato di vincere lo scudetto»
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Ranocchia: «Ho sempre sperato di vincere lo scudetto, vi racconto gli anni all’Inter»

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Attraverso un video sul canale YouTube, l’Inter ha voluto celebrare il rinnovo di Ranocchia con una bella intervista. Le sue parole

Andrea Ranocchia, dopo il rinnovo con l’Inter, ha rilasciato una lunga intervista al canale YouTube del club, dove ricorda i momenti passati nei suoi 10 anni in nerazzurro:

SCUDETTO«Ci ho messo un po’, però è una soddisfazione enorme, grande, che ripaga tutto quello che ho vissuto in questi 10 anni».

GLI INIZI – «A San Siro ho fatto l’esordio in Serie A, col Bari, quando giocammo una grande partita nell’anno in cui l’Inter vinse il Triplete. Come esordio non è stato decisamente male. Dovevo marcare Eto’o e Milito, credo fosse destino quindi quello di finire in nerazzurro. Ho ottimi ricordi di quell’anno e dell’esordio».

ESORDIO INTER – «Ero arrivato da 10-11 giorni ed esordì contro il Genoa in Coppa Italia, ancora non capivo dov’ero e cosa stavo per fare. E’ stata un giornata indimenticabile anche quella. Arrivare all’Inter è stata un’emozione grandissima, trovarmi a giocare con gente che aveva vinto tutto, era come sognare a occhi aperti».

MATERAZZI – «Marco è un grande, mi ha sempre aiutato. Da quando sono arrivato è stato per me come un fratello maggiore, mi ha fatto capire non fosse uno spogliatoio normale, non ci ero abituato. Per me è stato un grande aiuto, anche se abbiamo giocato poco insieme lui è stato importante, e giocare con lui è un ricordo che mi tengo stretto. Ho preso anche il suo numero e lui mi disse che sarebbe stato contento se lo avessi indossato io».

PRIMO ANNO – «Non è stato facile, perché abbiamo perso lo scudetto per poco, per fortuna però abbiamo conquistato la Coppa Italia che comunque è un traguardo importante. Alzare un trofeo con quei giocatori, con quel gruppo è un qualcosa che mi resterà sempre dentro. Giocare con gente di quel calibro ti aiuta a crescere, a vivere determinate situazioni. E’ stato un bel bagaglio per me».

LA PARTITA COL BAYERN – «E’ emblematico. I tifosi si ricordano il mio salvataggio sulla linea in Champions League. Sono stato fortunato oltre che un po’ bravo. E’ stata una grande emozione perché siamo anche passati il turno».

CAPITANO – «Zanetti mi ha tramandato la fascia da capitano. E’ stato un processo abbastanza naturale, nel senso che mi hanno passato la fascia e ho cercato di portare avanti i miei insegnamenti e quello che Zanetti mi ha trasmesso. Sono stati anni difficili, perché non vincevamo. Fascia o no, comunque, l’importante è quello che dai. E’ uno sport di squadra e tutti devono dare il massimo, che siano capitani o no. Certamente è stato un grande orgoglio, tant’è che la fascia la ho in un quadro».

HULL CITY – «Giocare all’Hull City è stata la mia rinascita. Dovevo andare via dall’Italia e ho trovato quest’opportunità in Inghilterra dove ho fatto bene e mi sono ritrovato. Sono tornato diverso, ho cambiato il modo di approcciare la partita, l’allenamento, il post partita. Vivevo tutto in maniera più consapevole».

IL RIENTRO – «Quando son tornato ho trovato un altro ambiente, con altre organizzazioni. Sono sempre stato uno che col gruppo è andato d’accordo, son sempre stato positivo. E, come detto, anche io sono cambiato. Sono andato via da ragazzo e sono tornato da “adulto”, o comunque più maturo».

LAZIO INTER 2-3 – «Fu una partita stranissima, contropiede su contropiede, gol. Noi dovevamo solo vincere. Entrai a fare la punta e segnammo subito. Spesso entravo come punta in quell’anno, essendo a corto di attaccanti e, essendo alto, mi adattavo senza problemi e mi divertivo. Il brutto era che se entravo come attaccante era perché le cose andavano male. Ma la vittoria con la Lazio è stata una grandissima emozione, non dico quanto vincere ma fu comunque una soddisfazione enorme. I tifosi meritavano di tornare a respirare un’altra aria».

ULTIME SETTIMANE – «Le ultime settimane sono state bellissime. Ci stiamo e ci siamo goduti una grande vittoria. Si è creato un gruppo speciale quest’anno, anche più del primo in cui ero. In questi due anni si è creata un ambiente speciale e non a caso siamo riusciti a vincere uno scudetto».

CAMPIONI D’ITALIA – «Come ci si sente da campione d’Italia? Campione d’Italia. No a parte gli scherzi bene, ci si sente bene. Sono molto felice, soddisfatto. E’ un traguardo che ripaga tutto quello che è successo e anche di più. Quando arrivi alle stelle è molto bello».

 

 

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