Lautaro: «Il lavoro con l'Inter mi porta in Nazionale. Milito? Gli sarò sempre grato»
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Lautaro: «Il lavoro con l’Inter mi porta in Nazionale. Milito? Gli sarò sempre grato»

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Lautaro: «Il lavoro con l’Inter mi porta in Nazionale. Milito? Gli sarò sempre grato». Queste le parole dell’attaccante argentino

L’attaccante dell’Inter Lautaro Martinez si è raccontato in un’intervista a STAR+ Qatar Specials.

MILITO“Al mio esordio nel Racing ho dovuto sostituire Milito. Ho un buon rapporto con lui, ogni volta che viene ci vediamo, ceniamo insieme. Mi ha dato tanti consigli, gliene sarò sempre grato”.

CRESCITA COME UOMO – “Con la nascita di mia figlia Nina sono rinato. Sono maturato molto dentro e fuori dal campo. Mi ha abbassato i decibel, sono un po’ più maturo, penso di più alle cose. Prima ero più impulsivo, facevo e non pensavo. Mia moglie mi dice sempre di andare piano. Quando è nata mia figlia, mi sono calmato. Se perdevo prima, rimanevo ore senza parlare. Ora hanno la priorità altre cose, mi fa sempre male perdere, ma quando torno a casa non è più come una volta al punto da non riuscire a parlare”.

MONDIALI“È una sensazione difficile da spiegare. Speriamo di arrivare il più preparati possibile. Abbiamo parlato dei biglietti e del numero di argentini che andranno. Nella finale di Londra sembrava stessimo giocando in Argentina. Quel supporto, quella follia è incredibile. Gioco sempre pensando alla Nazionale argentina. Mi preparo a tutto. È una ruota che sta girando e io mi esercito dove devo dare il massimo”.

SCALONI“Molto grato a lui perché si è sempre fidato di me. La Nazionale ha grandi giocatori, grandi attaccanti e ogni giorno è un esame. So che il lavoro con il mio club è ciò che mi porterà lì. Poi, nel poco tempo che abbiamo, proviamo a stare bene, a concentrarci, a fare quello che vuole l’allenatore. Mi ha supportato quando non segnavo gol e si parlava molto, mi rispettava e mi spronava. Per questo sono sempre grato”.

ESULTANZA GOL – “È nato con Gustavo Bou. Per via del soprannome di Toro, le corna, era una festa allo specchio, uno di fronte all’altro. Poi l’ho brevettato (ride, ndr). Guardo sempre le partite del Racing”.

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