Inzaghi valorizza il collettivo e trasforma i singoli: quanti precedenti alla Lazio
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Inzaghi valorizza il collettivo e trasforma i singoli: quanti precedenti alla Lazio

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Tuttosport fa un ritratto di Simone Inzaghi, descrivendolo come valorizzatore dei singoli ed esaltatore del collettivo

Oltre alla continuità tattica e di modulo, l’Inter ha puntato su Simone Inzaghi anche per la capacità di trasformare i singoli che ha di fronte, esaltando il materiale umano messo a disposizione dalla società. Alcuni tecnici possono permettersi il lusso di dettare legge sul mercato e farsi costruire squadre su misura per competere ai massimi livelli, a fronte di esborsi milionari, condizione necessaria per abbracciare un progetto; altri hanno la capacità di esaltare il materiale umano e tecnico che si trovano a gestire, lavorando giorno dopo giorno sulle qualità e sulla testa delle persone. Simone Inzaghi appartiene alla seconda categoria e in questa speciale peculiarità, quella di saper valorizzare i giocatori magari meno conosciuti o più sottovalutati.

Come scrive Tuttosport nella Lazio c’erano giocatori che con Inzaghi hanno svoltato, come Acerbi: un buon difensore che in biancoceleste è riuscito a conquistare la Nazionale, diventando uno dei migliori interpreti del ruolo nel nostro campionato. Pensate a ciò che è riuscito a fare con Luis Alberto, forse il miglior esempio per comprendere di ciò di cui Inzaghi è capace: arrivato con la patente di talento da gestire ma ancora acerbo, lo spagnolo è diventato uno dei centrocampisti di qualità più efficaci della Serie A. Un discorso che si può allargare a Milinkovic-Savic: pagato una decina di milioni da Lotito e diventato un gioiello da tripla cifra secondo il presidente laziale, da 100 milioni o giù di lì, grazie al percorso di crescita intrapreso con il neo allenatore interista.

Ma gli esempi possono essere tanti: dalla valorizzazione degli esterni all’incremento nell’autostima di alcuni giocatori già da prima pagina, come Immobile, in grado di diventare un bomber da Scarpa d’Oro all’interno del sistema del tecnico piacentino. E qualcun altro ha raggiunto i picchi massimi della carriera con Inzaghi in panchina: su tutti basta citare Keita Balde, che non ha più ripetuto una stagione esaltante quanto quella del 2016-17 in biancoceleste (16 gol in 34 gare, unica annata in doppia cifra).

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