Klinsmann: «Vorrei festeggiare la seconda stella, Lautaro? Micidiale»
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Klinsmann: «Vorrei festeggiare la seconda stella, Lautaro? Micidiale»

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Klinsmann: «Vorrei festeggiare la seconda stella, Lautaro? Micidiale» Le parole dell’ex centravanti nerazzurro

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Jurgen Klinsmann ha parlato di Inter e dei prossimi impegni nerazzurri

JUVE INTER- «La mia Inter battaglierà con la Juve anche oltre questa partita, ma sarà pure molto pericolosa per chiunque la incrocerà in Europa. La squadra di Inzaghi è solida come quella dell’anno scorso, ma è anche diversa, nuova».

THURAM- «Il ricordo di Lukaku e Dzeko era ingombrante, ma Thuram non sta facendo rimpiangere nessuno. Speravo si trovasse subito bene, in realtà si trova più che bene. Benissimo. La cosa bella è che Marcus è semplicemente Marcus, diverso da tutti gli altri: è un talento naturale,
ma con la testa giusta per diventare un campione. Poteva sembrare un azzardo, ma ormai
possiamo dire che con lui l’Inter ci abbia visto giusto?»

QUALITA THURAM- «In Bundesliga l’ho seguito con attenzione, e poi sono sempre in Contatto con suo padre, visto
che abbiamo giocato insieme al Monaco, quando Marcus non era ancora nato. Oltre alla varietà di colpi, il segreto è nel sorriso .Con il buonumore affronta sfide e non ha paura di rischiare.
Si sta dimostrando un vero 9 di movimento: fa impazzire i difensori e poi, alla fine, arriva
Lautaro…».

LAUTARO SPECIALE- Lo è al 100%. Dopo anni in cui era forse più un aiutante del centravanti, adesso occupa lui stesso l’area e ne segna uno a partita. Conta la presenza di Thuram e il lavoro dei compagni, ma è Lautaro ad essere diventato micidiale. Del resto, all’Inter diventi capitano a 26 anni solo se sei speciale».

PAVARD E SOMMER- «Hanno in comune una cosa, hanno voluto a tutti i costi venire all’Inter nonostante fossero già in un club grandissimo. Questo desiderio nerazzurro è un valore aggiunto. Pavard è eccezionale, al Bayern ha lasciato un buco sulla destra: peccato solo per l’infortunio. Sommer, invece, è una roccia da 10-15 anni

SCUDETTO- «È un po’ presto, soprattutto prima di uno scontro diretto,ma vedo una squadra lanciata e completa. L’Inter ti sa avvolgere sulle fasce e colpire in mezzo: hai la sensazione che ad ogni azione possa nascere un pericolo. E poi la vorrei festeggiare anche io questa seconda stella! Ma questa squadra può di nuovo andare in fondo pure in Champions. Fino a qualche anno fa contro City,Real o Bayern magari avrebbe avuto poche chance, ma ora ha tutto per eliminarle. Ha una rosa che si può paragonare ai top club per profondità e qualità»

SFIDARE LA JUVENTUS «Un vantaggio dal punto di vista fisico e dello stress mentale, ma non ho seguito così bene la squadra di Allegri per dire quanto potrà sfruttarlo. So che subisce critiche, ma so pure che vince. E un testa a testa con la Juve non è mai facile. Però è bello che si accenda questo duello storico: la partita del 26 dà energie a prescindere da qualsiasi sosta o stanchezza, speriamo solo di averne più noi e scavare un piccolo vantaggio».

GOL ALLA JUVENTUS- «Ai miei tempi le vere battaglie erano in verità contro il Milan e il Napoli, ma ricordo con grande piacere un gol alla Juventus nel mio primo anno, appena arrivato nel 1989. Rilancio di Zenga, testa di Serena e io che mi libero Da solo fino alla porta. Adesso siamo in buone mani, anzi buoni piedi, con Thuram e Lautaro».

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