GdS- Inter, Marini: «Ecco perchè mi chiamavano Pinna d'oro»
Connettiti con noi

Hanno Detto

GdS- Inter, Marini: «Ecco perchè mi chiamavano Pinna d’oro»

Pubblicato

su

Gianpiero Marini ha rilasciato un’intervista esclusiva in cui racconta dei suoi anni all’Inter e dice la sua sull’attuale squadra

Con la firma di Sebastiano Vernazza, la Gazzetta dello Sport intervista Gianpiero Marini, Pinna d’oro all’Inter dal 1975 al 1986:

L’INTERVISTA-

Gianpiero Marini, Gianpiero scritto con la n, è rimasto nelle orecchie il soprannome che gli affibbiò Gianni Brera, «Pinna d’oro» lo chiamava il sommo critico, ma l’ex giocatore dell’Inter e dell’Italia ’82 valeva molto più del suo appellativo e va rivalutato come centrocampista moderno, precursore:

«Ero un numero 8, se consideriamo le maglie di una volta. Ero un regista difensivo e sì, mi rivedo un po’ in Brozovic, anche se per me Calhanoglu è oggi uno dei centrocampisti più forti in assoluto».

PINNA D’ORO

«Credo che c’entrasse il mio modo di correre e che il “d’oro” fosse riferito al mio tiro da fuori, potente e preciso. Ne vado orgoglioso, perché “d’oro” è un bel complimento e perché Brera soprannominava i giocatori ai quali voleva bene. Mi stimava, fu il primo a dirmi che meritavo la Nazionale».

MONDIALI ’82

«Nella prima partita del girone, lo o-o contro la Polonia, ero partito titolare. Poi mi infortunai, uno stiramento al pube, e pensavo che il mio Mondiale fosse finito. Invece recuperai e Bearzot mi fece giocare minuti importanti contro l’Argentina, il Brasile e la Polonia. Era un’Italia fortissima, in panchina sedeva gente come Franco Baresi e Altobelli. Non avevamo paura di niente e di nessuno. Quando subentrai contro il Brasile, scambiai due o tre sguardi con i compagni e stop. Non c’era bisogno di parlare. In quell’Italia giocavano cinque interisti: Altobelli, Oriali, Bergomi, Bordon e io».

CALCIO MODERNO

«Mi piace tanto, ma è rovesciato rispetto al mio. Una volta la distribuzione era questa: 60% tecnica, 30% preparazione fisica e 10% tattica. Oggi è 60% tattica, 20% lavoro atletico e 20% tecnica. La palla però viaggia bene lo stesso»

GIOCATORI TOP

«Nel mio ruolo Calhanoglu, Barella, Tonali e Locatelli. Calhanoglu è completo, per me è tra i tre centrocampisti migliori al mondo».

INZAGHI

«In campionato andava male e in questi casi l’allenatore è nel mirino. Poi è stato eccezionale nel raddrizzare la stagione, l’Inter dell’ultimo periodo è stata meravigliosa. Chapeau. Sottolineo un particolare: Riccardo Ferri team manager è stata una mossa importante, ha saldato squadra e società. Bravi Marotta e Ausilio a sceglierlo. Marotta me lo ricordo ragazzo sveglio, nel Varese. Io giocavo lì e lui era sempre a bordo campo. I club hanno bisogno di uomini così, di profonda estrazione calcistica».

SCUDETTO 2024

«L’Inter. Già era la più forte quest’anno, ma in campionato ha perso 11 partite e addio scudetto, ma era e resta la squadra più forte»

Copyright 2024 © riproduzione riservata Inter News 24 - Registro Stampa Tribunale di Torino n. 49 del 07/09/2021- Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 26692 - P.I.11028660014 - Editore e proprietario: Sport Review s.r.l. Sito non ufficiale, non autorizzato o connesso all' FC Internazionale Milano I marchi Inter sono di esclusiva proprietà di FC Internazionale Milano