GdS- Inter, Brozovic: da insostituibile ai margini
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GdS- Inter, Brozovic: da insostituibile ai margini

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Il focus di oggi della Gazzetta dello Sport analizza la parabola discendente di Marcelo Brozovic con l’Inter: quale sarà il suo destino?

L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport si sofferma sul curioso caso di Marcelo Brozovic, che con la maglia dell’Inter è passato da essere una pedina insostituibile ad una relegata ai margini delle gerarchie di Inzaghi.

L’analisi della rosea porta la firma di Vincenzo D’Angelo:

BROZOVIC, GLI INIZI

C’era una volta l’insostituibile. L’uomo attorno a cui giravano squadra e progetto. La vita all’Inter di Marcelo Brozovic ha vissuto più volte sulle montagne russe: è iniziata in maniera complicata, alla ricerca disperata di un ruolo congeniale che nessun tecnico sembrava in grado di potergli cucire addosso, fino al momento della svolta. quando Luciano Spalletti lo ha inventato regista. Sembrava un azzardo, un ultimo disperato tentativo. E, invece, da lì è cominciata una nuova carriera in nerazzurro: una scalata inarrestabile che ha visto Brozo diventare poi uno dei pilastri dell’ultimo scudetto. Malgrado il carattere complicato, sia con Antonio Conte sia nella prima edizione dell’era di Simone Inzaghi, il centrocampista croato è diventato un giocatore imprescindibile per le fortune dell’Inter.

NUMERI

Lo provano i numeri, lo hanno raccontato le prestazioni della squadra con o senza di lui. Ma anche lo status di intoccabile non può essere per sempre, ed è quello che sta provando adesso Brozovic. Che per la verità ci ha messo molto del suo per perdere fiducia e credibilità agli occhi di compagni, società e tifosi. Con atteggiamenti sbagliati, comportamenti extracampo tutt’altro che in linea con le richieste societarie. E poi con le frustranti e plateali proteste in campo, spesso all’indirizzo dei propri compagni: quel modo antipatico di sbracciare al primo errore di un altro, dimostrando insofferenza e mancanza di rispetto. Per non parlare dell’indolenza per cui quest’anno è stato ripreso più volte durante gli allenamenti. C’è un video – girato direttamente ad Appiano Gentile – diventato virale un mesetto – fa, alla vigilia dell’andata col Porto. Brozo, forse già consapevole di non essere nell’undici iniziale della partita, viene ripreso da un collaboratore di Inzaghi per il suo modo di allenarsi: <<Non sei alle elementari, fai il serio». Poche parole che sintetizzano la stagione di Brozo: l’ex insostituibile che oggi sembra non avere più un futuro all’Inter.

I DUE PECCATI

Ma sono due i grandi peccati della stagione di Brozovic: due vicende che non sono passate inosservate e che hanno fatto scivolare Marcelo indietro non solo nelle gerarchie di Inzaghi, ma anche e soprattutto nell’affetto dei tifosi. […] Il primo riporta alla rincorsa mondiale, cominciata metà settembre, dopo un infortunio accusato in nazionale. Brozo è rimasto fuori per tutto il mese di ottobre, primo periodo delicatissimo della stagione di Inzaghi. La squadra si è ripresa, ma lui è rientrato con calma, senza rischiare, giocando qualche scampolo di partita a novembre. […] E poi, post Mondiale, ecco l’altro infortunio che lo ha tenuto fuori per tutto il mese di gennaio: e qui arriva il secondo grande peccato, con la scelta di farsi curare dal guru serbo Andreja Milutinovic, un santone dei muscoli legato al Milan. L’Inter, ovviamente, non l’ha presa bene…

QUALE FUTURO?

Nell’ultimo periodo Brozo ha riscoperto il sapore amaro della panchina e a Milano lo ricordano di più per le sfrecciate con la Rolls-Royce che per le prestazioni in campo. Il confronto col rendimento tra lo scorso anno e questo spiega bene il perché della nuova gerarchia in mediana. Al primo anno con Inzaghi, Brozo ha giocato 35 gare di campionato partendo sempre titolare, chiudendo il campionato con 2949 minuti giocati e una media voto di 6,62. Media scesa quest’anno sotto la sufficienza (5,86) nelle 17 presenze (11 da titolare) per un totale di 1011′. Il nuovo Brozo non è più imprescindibile, per Inzaghi e per l’Inter. Anche per questo le voci di un addio a fine stagione continuano a rincorrersi. Stavolta, però, non c’è nessuno disposto a fare muro.

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