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Inter Fiorentina, ritmo basso e un’ora di fatica: poi Calhanoglu accende la squadra

Inter news 24

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Inter Fiorentina, la disamina del CorSport sulla sfida disputata ieri sera tra le mura dello stadio di San Siro: i dettagli sulla sfida tra Chivu e Pioli

Per oltre un’ora, l’Inter ha dovuto sudare per piegare la resistenza della Fiorentina. Come riportato dal Corriere dello Sport, i nerazzurri hanno sofferto un avvio caratterizzato da un ritmo basso e da un possesso palla poco incisivo. La squadra di Cristian Chivu ha gestito il pallone con ordine, ma senza velocità, permettendo ai viola di difendersi con efficacia e linee strette.

Ritmo lento e assenza di Mkhitaryan

Il principale limite del primo tempo è stato la lentezza nella circolazione del pallone. Il palleggio dell’Inter non ha trovato sbocchi contro una Fiorentina schierata con compattezza e fisicità. L’assenza di Henrikh Mkhitaryan, out per un infortunio, si è fatta sentire: al suo posto Petar Sucic ha mostrato buone qualità ma anche qualche difficoltà di adattamento sulla sinistra, apparendo in certi momenti troppo leggero nei contrasti. Pioli aveva studiato una mediana muscolare, inserendo Sohm, Ndour e Mandragora, e schierando Gudmundsson a uomo su Calhanoglu per limitarne la regia.

De Gea super, Bastoni e Dimarco ci provano

Nella prima parte di gara, l’Inter ha faticato a creare pericoli concreti, anche a causa di troppi errori nell’ultimo passaggio. Nicolò Barella, in particolare, ha spesso tentato la giocata più complicata, perdendo lucidità nella gestione. Le occasioni migliori sono arrivate dalla corsia sinistra, grazie al tandem Bastoni–Dimarco.

Il difensore azzurro ha avuto la prima grande chance, recuperando un pallone su Comuzzo, dribblando due avversari e calciando da distanza ravvicinata, trovando però la risposta straordinaria di David De Gea. Poco dopo, ancora Bastoni protagonista con un cross perfetto per Dimarco, ma il portiere spagnolo ha nuovamente salvato la Fiorentina con un intervento di grande riflesso.

Sommer attento su Kean, poi il lampo di Calhanoglu

L’unico vero brivido per i nerazzurri è arrivato nel finale di primo tempo, quando Moise Kean ha approfittato di un varco concesso da Bisseck per calciare in diagonale, trovando però Sommer pronto alla deviazione.

Nella ripresa, il copione è cambiato: l’Inter ha alzato ritmo e intensità, liberandosi dalla pressione avversaria. Da quel momento in poi, è emersa la superiorità tecnica della squadra di Chivu, con Hakan Calhanoglu ancora una volta decisivo nel rompere l’equilibrio. Il suo gol ha spianato la strada a una vittoria meritata, che riporta i nerazzurri al terzo posto e conferma la solidità del gruppo.

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