Francesco Acerbi: da nemico a pilastro dell’Inter
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Francesco Acerbi: da nemico a pilastro dell’Inter

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Acerbi è arrivato facendo storcere il naso all’Inter, ma lo scetticismo non l’ha scalfito: si è guadagnato rispetto e fiducia

Simone Inzaghi ha voluto e preteso Acerbi all’Inter, sulla scia degli anni in biancoceleste che hanno lasciato il segno su entrambi, e c’ha visto lungo.

La finestra di calciomercato volgeva al termine, Ranocchia aveva salutato i nerazzurri e per Skriniar suonavano già le prime sirene dalla Francia. Serviva correre ai ripari il più in fretta possibile, e il tecnico piacentino pronuncia un solo nome alla dirigenza: Francesco Acerbi.

Un nome raffazzonato, spigoloso per il popolo interista dopo il sorrisetto durante Lazio-Milan, il nome di un 34enne più vicino al tramonto calcistico che all’ascesa, che appare più come un capriccio di Inzaghi che come un innesto intelligente. Su Twitter i tifosi si scatenano con l’hashtag #Acerbinonlovogliamo.

In barba al disappunto dilagante, l’accordo con la Lazio si trova, prestito con riscatto e maglia numero 15 per lui: il difensore sa che non gli spetta nulla, ma l’aspetta molto di più.

Prima partita da titolare, 13 settembre 2022: l’avversario è il Viktoria Plzen. Tutti gli occhi sono puntati su di lui, pronti a darlo in pasto alle critiche al più insulso errore. Acerbi svolge il compitino come un alunno diligente, giocando una partita senza sbavature, pulita e concentrata. Tuttavia, il posto da titolare va guadagnato, non basta una prestazione solerte.

Lui abbassa la testa, fa il pieno di pazienza e comincia ad essere schierato più spesso nell’11 di partenza interista, complice anche un De Vrij sottotono che non convince: il risultato non cambia, per gli avversari “da lì non si passa”. Coi suoi movimenti sgraziati ma efficaci Acerbi mura, recupera, riparte; con la sua statura colpisce di testa, anticipa e gonfia anche la rete alle spalle di Buffon negli ottavi di finale di Coppa Italia col Parma. E’ il suo unico gol stagionale, ma ne vale 100.

I tifosi cominciano a fidarsi, ad acclamare il suo nome: per la finale di Champions gli regalano addirittura un retino con cui “acchiappare” Haaland. Com’è andata quella partita è sotto gli occhi di tutti, il gigante norvegese non ha quasi toccato palla. Perché con Acerbi non si scherza, è l’esperienza a parlare per lui.

Il 16 giugno l’Inter lo riscatta dalla Lazio, e senza chiedere lo sconto dai 4 milioni: li paga tutti, perché Francesco vale ogni centesimo. Un chiaro segnale dell’importanza cruciale che ormai riveste nella squadra, pedina essenziale del terzetto difensivo inzaghiano.

Insomma, per Acerbi i nuvoloni del passato lasciano il posto ad un cielo che più nerazzurro non si può. Ed è giusto e bellissimo così.

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