GdS - Atalanta Inter, vittoria matura dei nerazzurri: l'analisi
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GdS – Atalanta Inter, vittoria matura dei nerazzurri: l’analisi

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Importantissimo successo ottenuto ieri sera dall’Inter contro l’Atalanta: questa l’analisi della Gazzetta dello Sport

Vittoria importante e pesante, quella ottenuta ieri sera dall’Inter contro l‘Atalanta, soprattutto dopo la sconfitta subita dal Milan contro l’Udinese. La Gazzetta dello Sport analizza il successo ottenuto dalla squadra di Inzaghi.

Sulla rosea si legge: «Le strade degli scudetti sono lastricate di vittorie del genere. Per 40’ l’Inter non ha visto la porta e ha subito il gioco di un’Atalanta aggressiva. Col primo tiro, su rigore, è passata in vantaggio (trasformazione di Calhanoglu); con il secondo, al 12’ della ripresa, ha piazzato il ko, splendido, di Lautaro. Poi ha gestito bene il ritorno della Dea che ha accorciato con Scamacca. Mettessero l’essenzialità in bottiglia, l’Inter di Bergamo ci starebbe benissimo sull’etichetta. Se la squadra di Simone Inzaghi, in genere, cerca il dominio, stavolta ha saputo navigare nelle difficoltà, resistere, concedere il possesso agli avversari e colpire al momento giusto. Allegri, da telespettatore, avrà apprezzato. O forse no, perché stasera a Firenze, la Juve potrà giocare solo per tenere il passo della capolista.

Al Gewiss i bianconeri non erano andati oltre lo 0-0; al Gewiss l’Atalanta non aveva mai perso, aveva vinto 3 volte su 4, senza subire un solo gol. Dati che rendono ancora più preziosa la vittoria dell’Inter che ha certificato, una volta di più, la maturità dei vicecampioni d’Europa. Il Milan ora è una cosa lontana sei punti. Anche Gasperini chiedeva alla sua Dea una prova di maturità. In parte, l’ha avuta perché ha dettato il gioco a lungo e ha spaventato una capolista che in trasferta aveva solo vinto senza subire un gol. Per essere all’altezza dei più forti, devi essere forte. Però, l’Atalanta ha agevolato i due gol, prima con il maldestro fallo da rigore di Musso su Darmian, poi con la palla persa con leggerezza da Ederson. Le capita spesso di non raccogliere ciò che merita per brufoli del genere. È come se faticasse a lasciarsi alle spalle la sua eterna, spensierata giovinezza. Che poi è anche il suo fascino.

Ma c’è anche una lettura più banale: Gasp, due come Calhanoglu e Lautaro non ce li ha. Il tracciante del turco per Darmian, poi abbattuto, fulmineo, illeggibile, è stato un raggio di sole nell’uggiosa serata orobica. Lautaro era un cobra nella cesta, al primo morso ha fatto 2-0. Dodicesimo gol in campionato. Giocare bene spesso basta per vincere. Se hai un paio di tipi del genere, a volte, vinci a prescindere. Al Gewiss, la Juventus ha sofferto e pareggiato. L’Inter ha faticato, ma ha vinto. Sono i dettagli che fanno la storia. Anche per questo, Simone Inzaghi, fradicio di pioggia, alla fine, urla tanto felice».

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