Penalizzazione Juve: Abodi polemizza con un profilo anonimo
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Penalizzazione Juve: Abodi polemizza con un profilo anonimo

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Forte botta e risposta su Twitter tra il Ministro per lo Sport e un profilo anonimo specializzato ad attaccare la dirigenza Juve

Non è usuale vedere un ministro rispondere a un profilo anonimo, ma sta succendendo. Il per lo sport e i giovani, Andrea Abodi è nel mezzo di violenta una polemica su Twitter con “Il Monociglio”, profilo specializzato nello sparare a pallettoni alla dirigenza Juve.

Il ministro, nell’interessante botta e risposta, lo sottolinea, ma non si tira indietro: “Sarebbe interessante un confronto aperto tra persone, ma lei ha scelto uno pseudonimo e rispetto la sua scelta. Nella sua ricostruzione strane distrazioni, nessun approfondimento e una superficialità che getta discredito a prescindere”.

Che cosa ha scritto Il Monociglio nel suo lunghissimo thread? Vediamolo per punti, con le risposte di Abodi.

LA PRIMA ACCUSA, IMG

IMG “Perché il ministro Andrea Abodi non prende una posizione netta contro gli illeciti della Juve? Come mai ogni volta che parla sembra posizionarsi contro la giustizia sportiva? Facciamo qualche ipotesi.

Abodi, 62 anni, costruisce la sua intera carriera attorno allo sport. Sale rapido gli scalini dirigenziali, ottiene incarichi a pioggia da società private, ne fonda alcune, ne supporta altre, coprendo sempre ruoli di primo piano. Il suo primo incarico è con la TWI, oggi IMG media. Ci lavora fino al ’94.

Digito IMG su Google e noto con piacere che tra i clienti del gruppo vi sono Abarth, Alfa Romeo, Lancia e sì, anche “quelli là”. Ovviamente solo una coincidenza”.

A questa prima accusa, il ministro risponde così: “Ho lasciato IMG 30 anni fa, lei riporta notizie di questi tempi”.

SECONDA ACCUSA, IL CONI

“Dal 2002 entra nel settore pubblico, in particolare nella politica dello sport, passando dalla porta principale: la dirigenza del CONI.

Nel 2010 Abodi entra nel calcio, eletto per tre volte consecutive presidente della lega serie B. Poi Andrea Agnelli ne sostiene la candidatura alla presidenza di lega serie A. Perde ma cade in piedi, perché l’uomo buono per tutte le stagioni viene nominato “Presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo”, nientemeno che dalla Presidenza del Consiglio.”

La risposta: “Non sono mai stato un dirigente del CONI, ma solo nominato dal Governo consigliere di amministrazione di una società dello Stato, CONI Servizi Spa, che oggi si chiama Sport e Salute. Sono uscito dal calcio nel 2017 dopo aver perso con Tavecchio, votato da Agnelli, e dimettendomi dalla Lega B nonostante avessi quasi 4 anni di mandato. Solo perché lo avevo promesso in caso di sconfitta, pur non avendo un paracadute”.

TERZA ACCUSA, GLI INCARICHI PUBBLICI

Il thread di Il Monociglio continua: “Detiene l’incarico fino al 2022, quando il suo destino s’intreccia con le elezioni. La Juve è sotto inchiesta per le plusvalenze da maggio 22. Inizialmente la Procura liquida l’affare ma forse qualcuno sa che ci sono prove scottanti. Non sarebbe una novità, già Gravina avvisò Moggi delle indagini in corso su di lui”. Poi allude che la carriera di Abodi sia legata prima ad Alleanza Nazionale, poi a Fratelli d’Italia.

Risponde ancora il ministro: “Per stima e merito (le nomine vengono fatte anche per queste ragioni) riconosciuti da un Governo di centrosinistra, vengo eletto presidente ICS (se vuole può informarsi su come ho gestito la banca, naturalmente non da solo)”.

QUARTA ACCUSA, IL MINISTERO E LA JUVE

Ancora Il Monociglio: “Abodi s’insedia come ministro il 21 ottobre, giusto tre giorni dopo, il 24, viene notificata la chiusura delle indagini della procura di Torino. Passa un mese e il Cda Juve si dimette in blocco. Abodi inizialmente tace. Quando parla, tiene un profilo estremamente garantista: “La Juventus non sarà la sola, faremo pulizia”; “Nello sport si può morire e poi rinascere”.

Arriva la prima sentenza: -15 punti. Sarà indignato, no?

No. “Decisione da spiegare, aspetto le motivazioni”

Il 30 gennaio le motivazioni arrivano. I reati della Juve sono gravi. Stavolta li citerà, no?

No. “Tutto il sistema calcio deve farsi un esame di coscienza”.

Il massimo che arriva a dire, sempre senza disturbare la Juve, è: “Cosa mi aspetto dal procedimento? Che ognuno faccia la sua parte, e soprattutto che sia un percorso trasparente”.

Ministro Abodi, non avendola mai sentita, chieda chiarezza, che garanzie può darci nel quadro di questo procedimento?”

Abodi chiude, così: “E potrei scrivere ancora… ma veniamo ai nostri giorni: in estrema sintesi, ho parlato di processo trasparente, sentenza da spiegare e far comprendere, giudici indipendenti. Secondo lei, ho detto cose di parte? Inopportune? Equivoche? La ringrazio, anche senza un perché”.

La querelle ha scatenato Twitter, ma il dato davvero rilevante è un ministro che interagisce con un profilo anonimo. La polemica, tuttavia, non sembra chiusa e diventa interessante seguirla.

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