E ora che Skriniar ci aspetta?
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E ora che Skriniar ci aspetta?

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Skriniar resterà all’Inter fino alla scadenza del contratto, quando volerà verso Parigi. Cosa ci si può aspettare da lui per il finale di stagione?

La telenovela Skriniar è finita (forse) nel peggiore dei modi. Il difensore dell’Inter non ha trovato l’accordo per il rinnovo con i nerazzurri, si è accordato in gran segreto col PSG (probabilmente voltando le spalle a tutto il mondo Inter, compresi i compagni e l’allenatore) dove approderà in estate quando il suo contratto con i nerazzurri sarà scaduto. In questa sessione di calciomercato non è arrivata nessuna offerta convincente da parte del club parigino per spingere il club di viale della Liberazione a lasciare partire il calciatore già a gennaio, sostituendolo poi con un nuovo difensore.

Marotta, Ausilio e l’intero staff dirigenziale si saranno domandati: perché cercare in fretta e furia un difensore con le caratteristiche di Skriniar quando puoi avere Skriniar stesso, almeno fino al termine della stagione? Di sicuro la situazione economica dell’Inter (ed anche dell’intero campionato di Serie A) non ha lasciato molti margini di manovra agli uomini di mercato interisti: pochi i milioni a disposizione per trovare un sostituto ed ancor meno il tempo rimanente prima del gong della chiusura del calciomercato. Milan Skriniar rimane dunque all’Inter (per ora). Resta da capire con che spirito il difensore slovacco potrà continuare la stagione con la maglia nerazzurra e quali potranno essere le sue prestazioni in campo.

Se Skriniar come uomo ha dimostrato di lasciare un po’ a desiderare, illudendo tifosi e dirigenti con parole al miele al solo scopo di temporeggiare per poi esaudire il proprio desiderio di andare a Parigi, Skriniar come calciatore non si discute. Tempismo, letture difensive, aggressività e forza fisica. Inzaghi (così come tutti i tifosi interisti) sa cosa aspettarsi dal numero 37 nerazzurro in campo, ma molto dipenderà dall’attitudine e dalla professionalità dello stesso giocatore (in tal senso, il rosso rimediato contro l’Empoli potrebbe rappresentare un campanello d’allarme su come le prestazioni del centrale potrebbero risentirne delle distrazioni ambientali e di mercato). Dagli spalti del Meazza con ogni probabilità arriveranno fischi e contestazioni.

Il popolo interista si sente tradito, ma dovrà maturare: in primis non affezionandosi più ai calciatori che indossano questa maglia, in secondo luogo capendo che fischiare i calciatori durante la partita non aiuta in nessun modo la squadra (questo vale anche per i vari Correa e Gagliardini). Intanto la fascia da capitano non si poserà mai più sul braccio del prossimo difensore del PSG, come deciso dalla società. In campo, Milan è chiamato ad onorare il contratto che lo lega all’Inter fino alla fine, risultando magari decisivo nei match chiave delle competizioni in cui la squadra di Inzaghi è ancora in lotta (Coppa Italia e Champions League).

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