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Conferenza stampa Inzaghi pre PSG Inter: «2 finali in 3 anni è un qualcosa di irripetibile, campionato difficile da mandar giù. Sul mio futuro e l’Arabia? Vi dico questo»

Inter news 24

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Conferenza stampa Inzaghi pre PSG Inter: le parole del tecnico nerazzurro nel media day in vista della finale di Champions League

La conferenza stampa di Simone Inzaghi: queste le parole del tecnico nerazzurro in occasione del media day dedicato alla finale di Champions League di sabato 31 maggio a Monaco di Baviera contro il PSG. La conferenza avrà inizio alle ore 14.00, noi di InterNews24 la seguiremo live.

PARLA MAROTTA – «Benvenuti a questa media open day, che di fatto rappresenta li countdown verso una data storica e prestigiosa come quella del 31 maggio. Per noi è motivo di grande orgoglio e soddisfazione. E’ la seconda volta che in 3 anni ci partecipiamo, lo facciamo con grande orgoglio, frutto del grande lavoro e senso di appartenenza. Principalmente va riconosciuto il merito al nostro allenatore, alla squadra, alla nuova proprietà che è entrata come sapete circa un anno fa, ma lo ha fatto in modo molto intelligente. Ha saputo supportarci nella gestione, la loro presenza è sempre continua e silente, la loro intelligenza sta lì. Abbiamo iniziato questa stagione sportiva con l’intento di fare qualcosa di importante e grandioso: ci siamo riusciti! Fare la seconda finale in 3 anni è un qualcosa di irripetibile.

Non volevamo neanche tralasciare le altre competizioni a cui abbiamo partecipato: la Coppa Italia ci ha visto arrivare semifinalisti, il campionato si è concluso ieri, complimenti al Napoli a nome di tutti, ci è mancato quel centimetro che ha fatto la differenza. E’ un peccato ma è questo lo sport. Vorrei anche sottolineare che rispetto ai nostri diretti antagonisti campioni d’Italia noi abbiamo fatto la bellezza di 19 partite in più questa stagione, che equivale ad un’intero girone del campionato di Serie A. Significa che le energie spese sono state tante. Nonostante ciò l’allenatore è riuscito a portarci a vivere un momento così emozionante e storico, la presenza di voi giornalisti più importanti d’Europa dimostra come questa sia la manifestazione più importante. Ci siamo arrivati battendo nelle ultime due sfide squadre blasonate di grande levature quale il Bayern Monaco e il Barcellona. Questa è l settima finale della storia dell’Inter, ci vogliamo essere da protagonisti. Nello sport non bisogna essere arroganti ma ambiziosi. Sappiamo che possiamo recitare un ruolo da protagonisti. Spero proprio che sia una bella partita, uno spot per il nostro movimento calcistico: il fatto di essere ancora una volta rappresentati della nostra nazione calcistica è un momento di soddisfazione».

Inizia la conferenza stampa di Inzaghi.

LE EMOZIONI PER QUESTA SECONDA FINALE E SE HO PENSATO AD UNO SLOGAN PER MOTIVARE L’AMBIENTE E I RAGAZZI? – «Io da allenatore posso dire che sono passati due anni dall’ultima conferenza prima della finale e in me c’è ancora grandissima emozione. Abbiamo fatto un grandissimo traguardo, bellissimo. Abbiamo fatto grandissime gare però sappiamo tutti noi, giocatori in primis, che ci manca l’ultimo passo per coronare un sogno ed entrare nella storia. Da oggi ci prepareremo al meglio, abbiamo finito il campionato da due giorni che ci ha lasciato dentro qualcosa da ricordare. Normale che ci sia in me e nei giocatori parecchia sofferenza perché è inutile negarlo. Venerdì ero squalificato ma è giusto fare i complimenti al Napoli perché è stato un campionato giocato punto a punto, purtroppo nel calcio sappiamo che bisogna saper perdere e saper vincere. C’è mancato qualcosina in campionato, lo sappiamo tutti. Parlare di altre cose in questa sede non sarebbe giusto e andrei a sminuire il percorso di un’altra squadra che è stato ottimo. Vi chiedo di non farmi parlare di altro se non quelle che sono le mie sensazioni per il campionato appena concluso ma, da oggi parlerei esclusivamente di quello che ci sarà sabato a Monaco».

PRIMA DI ME SOLO HERRERA ERA RIUSCITO A FARE DUE FINALI – «Le sensazioni che mi porteranno alla finale non le ho ancora, perché abbiamo finito venerdì un campionato. Da oggi comincia la nostra settimana per arrivare al migliore dei modi sabato. Il mio augurio è di poter avere a disposizione tutti i giocatori, c’è fiducia in Pavard e Zielinski, che erano i due indisponibili a Como. Ci avvicineremo nel migliore dei modi, le sensazioni cambieranno giorno per giorno. Siamo concentrati, sappiamo che tipo di avversario affronteremo e cercheremo di farlo nel migliore dei modi».

QUANTO SARA’ IMPORTANTE IL CUORE? – «Sarà determinante. Questa squadra ha fatto vedere in questi anni di averlo sempre messo in campo. Sono orgoglioso di allenare u gruppo di questo tipo. Sappiamo che affronteremo un grandissimo avversario, sapendo che ci saranno momenti della partita in cui si soffrirà. Lì dovremo essere bravi a gestire quei momenti, giochiamo contro una squadra che viene anche lei da una finale persa come noi negli ultimi anni».

QUAL E’ LO STATO D’ANIMO PIU’ FACILE DA ALLENARE? IL PSG CHE ARRIVA CON LA PANCIA PIENA O IL NOSTRO? – «L’ho detto prima, per scrivere un pezzo importante della nostra storia noi sappiamo che fare due finali in 3 anni non penso sia mai successo nella storia dell’Inter. Solo un allenatore prima di me aveva fatto due finali. Però per entrarci veramente dobbiamo vincere la partita di sabato. Sappiamo che ci saranno delle difficoltà, che incontriamo una super squadra che rispettiamo tantissimo, ma troveranno una squadra che ha lo stesso loro obiettivo».

PIU’ DIFFICILE AFFRONTARE IL PSG RISPETTO A BAYERN E BARCELLONA? – «Sì, è un’ottima squadra con ottime individualità. Hanno un allenatore che stimo molto che ha dato principi di gioco ben preciso, che ha già fatto anche lui finali di Champions. In questi giorni ci prepareremo per essere al meglio, sapendo che ci vorrà una grande Inter per cercare di vincere».

LE VOCI DELLE ULTIME ORE CHE MI RIGUARDANO RISCHIANO DI FAR PERDERE LA CONCENTRAZIONE? COME LE COMMENTO? – «Io posso solo dire che la mia società fortunatamente mi conosce bene, voi magari un po’ meno bene… E’ la stessa cosa di tutti gli anni che ero alla Lazio o all’Inter. Ci sono richieste fortunatamente dall’Italia, dall’estero, dall’Arabia… Penso che sarebbe in questo momento folle pensare a quello. Come ha detto il presidente prima della partita del Como ma anche precedentemente con me, che il giorno dopo la partita ci siederemo e parleremo come abbiamo sempre fatto in questi anni con un unico obiettivo: il bene dell’Inter. Se ci saranno tutte le componenti e i presupposti andremo avanti come abbiamo sempre fatto in questi anni. Sarebbe folle parlare di una cosa che non esiste vedendo quello che ci aspetta sabato».

COME FACCIO A SOPPORTARE TUTTA QUESTA PRESSIONE? DORMO BENE LA NOTTE TRA VENERDI’ E SABATO? – «Non sarà una notte uguale alle altre. Chiaramente prima di una finale, ci siamo già passati, è la partita che tutti gli allenatori del mondo vorrebbero giocare ma non a tutti capita. Io da calciatore sono riuscito a giocare un quarto di finale. Per quanto riguarda critiche ed elogi, fanno parte del gioco. Noi allenatori ci siamo abituati, bisogna continuare a lavorare senza ascoltare troppo… Anzi, a volte fa pure bene ascoltare, l’importante è chi critica lo faccia perché competente e perché deve farlo, non per altri motivi».

C’E’ PIU’ VALORE NELLA VITTORIA DELLA CHAMPIONS DA ALLENATORE O DA GIOCATORE? – «Speriamo che ci sia questo problema di dover decidere, poi chiederemo ai miei genitori quale sarà stata la maggior soddisfazione».

DIFFERENZE TRA BAYERN, BARCELLONA E PSG – «Sono grandissime squadre con principi, come li ha l’Inter. Il Bayern, il Barcellona e il PSG sono tutte grandi squadre come lo erano Arsenal e Manchester City che abbiamo incontrato. Avremo davanti una squadra di qualità, fisica, completa. Anche loro dovranno guardare l’Inter che ha meritato di essere qui in finale e ha fatto un grandissimo percorso. Sappiamo da dove siamo partiti e cosa abbiamo fatto in stagione, mancano gli ultimi 90 minuti. Gli episodi saranno determinanti e lì bisognerà essere bravi per indirizzarli dalla nostra parte».

COME STA LAUTARO – «Sta bene, era già disponibile per il Como. Farà una settimana normale. Se ci fosse stato bisogno lo avremo avuto in campo, siccome la partita si era messa bene ho deciso di aspettare il suo rientro però, negli ultimi due giorni prima di Como, sia Lautaro che Frattesi mi avevano fato garanzie per esserci al 100%. Poi ho preferito non impiegarli».

PSG FAVORITO? COME SOVVERTIRE IL PRONOSTICO? – «L’organizzazione, lo spirito che abbiamo saranno qualcosa che potranno aiutarci. Quando arrivi in finale sai che affronterai grandissime squadre. Lo è stato il Manchester City, ma anche il Bayern Monaco e il Barcellona, ancora di più in una finale… perché in una finale non c’è modo di rimediare, ci vorrà corsa. aggressività e determinazione. Componenti che la squadra ha dimostrato di poter mettere in campo».

NEGLI ULTIMI 50 ANNI SOLO 3 FINALI DI CHAMPIONS PER L’INTER, IL SOGNO CHAMPIONS TRASMESSO AI CALCIATORI – «Io a questi ragazzi, per questi 4 anni, non posso dire nulla. Sono stati straordinari. Quello che più mi piace di loro è il senso di appartenenza che hanno per questo club. Poi quello che si è fatto in questi 4 anni, nell’abito della spesa e di quello che si è fatto, non mi va di farlo. Mi piace come vanno in campo, la gioia nelle vittorie e le lacrime nelle sconfitte. Anche venerdì non è stato un giorno semplice, è stato un campionato difficile da mandar giù. Ma dietro non si guarda. Oggi li ho rivisti, abbiamo pranzato tutti insieme in un posto qua vicino… Dopo Como non ho voluto parlare, avevo parlato la mattina prima che andavamo. Oggi li ho rivisti e li ho visti bene. Abbiamo una grande partita di fronte, contro un ottimo avversario, ma questo gruppo a me ha sempre emozionato e penso lo faranno anche sabato».

QUANDO SONO ARRIVATO C’ERA QUALCUNO CHE ANDO’ VIA DICENDO CHE QUESTA ERA UNA SQUADRA SENZA FUTURO… QUESTA LA PRIMA ESTATE IN CUI SI POTRA’ FARE QUALCOSA DI IMPORTANTE NEL MERCATO, SI PARLERA’ ANCHE QUESTO NELLA RIUNIONE CON LA SOCIETA’? – «L’unione che c’è tra di noi, tra me e la società. Io ho il contratto con l’Inter, sto benissimo qua. Noi parleremo e il focus principale sarà l’Inter. Adesso, in questo momento, c’è la partita di sabato. Penso che sia un qualcosa che vada al di là di Inzaghi, Marotta, Ausilio e tutto quanto».

COSA PENSO DELLE PAROLE DI CONTE, DELLA SUA VALUTAZIONE TRA CAMPIONATO E CHAMPIONS LEAGUE – «Ognuno ha le proprie idee. L’importante è che ci sia onestà intellettuale. Il campionato è più lungo rispetto alla Champions, la Champions si sta allungando. Io non sono d’accordo. Penso che per il campionato, come per la Champions, gli imprevisti siano sempre dietro l’angolo. Quindi possono essere condizionate tutte e due le competizioni da una squalifica, da un rigore, da un’ultima di campionato più facile rispetto ad un’altra partita. Sono della mia idea. Le partite di Champions, rispetto al campionato, sono nettamente più difficili».

IL RUOLO DI CARLOS AUGUSTO IN QUESTA CHAMPIONS – «Per quanto riguarda Carlos bisogna fare i complimenti alla società. E’ stato un acquisto passato come buono ma non come ha reso. Ha fatto 2 ottimi campionati. E’ un giocatore fisico, tecnico, che può fare il terzo di difesa o il quinto. Sapevo che era forte ma allenandolo lo capisci ancor di più. Giocatore di valore assoluto di cui ci si può fidare in ogni partita. Penso che anche Ancellotti lo guarderà con attenzione perché lo merita».

IL FATTO DI AVERE UN GRUPPO CHE HA GIA’ VISSUTO L’ESPERIENZA DI ISTANBUL PUO’ ESSERE UN VANTAGGIO DAL PUNTO DI VISTA DELLE MOTIVAZIONI? – «Sì, averla giocata di può aiutare. D’altra parte abbiamo giocatori che hanno vinto e giocato finali, speriamo che queste cose possano far bene all’Inter».

AD ISTANBUL L’INTER ARRIVAVA DA OUTSIDER, OGGI QUASI ALLA PARI. COSA CAMBIA? – «Per il campionato c’è delusione. Potevamo fare qualcosina di più, nonostante tutto quello che ci è successo, che non mi sembra gusto parlarne oggi. Per quanto riguarda il percorso per arrivare a Istanbul non era stato semplice. Nel girone avevamo incontrato Bayern Monaco e Barcellona, casualmente le due squadre dei quarti e delle semifinali di quest’anno. Ci piace ricordarlo ma è il passato. Il futuro si chiama PSG, si chiama sabato. Dobbiamo arrivarci con le giuste motivazioni e la giusta concentrazione».

DA LUNEDI’ QUANDO INIZIERO’ A PARLARE CON LA SOCIETA’, QUANTO PUO’ PARLARE LA COPPA? TRA ALZARLA O NO? – «Quello so e sappiamo che fa tutta la differenza del mondo, ma sono d’accordo con quanto detto da Farris dopo il Como. Sono stati straordinari i ragazzi quest’anno. Hanno dato tutto, non abbiamo fatto scelte, abbiamo cercato di dare tutto quello che avevamo. Quest’anno abbiamo avuto qualche imprevisto ma non abbiamo mai cercato alibi».

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