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Collovati sicuro: «Il Milan ha una difesa migliore dell’Inter»

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Fulvio Collovati ha parlato a Libero in vista del derby di domenica sera: le sue dichiarazioni sul big match di San Siro

Fulvio Collovati ha parlato a Libero in vista del derby di domenica sera. Le sue parole.

CHI DECIDE IL DERBY – «Troppo facile dire Ibra e Lautaro Martinez. Ma il derby può anche essere deciso da persone improbabili: un colpo di testa di Tomori o un tiro dell’ex Calhanoglu».

CALHANOGLU – «Ha avuto difficoltà perché non riesce a trovare la sua posizione. Non si capisce se deve giocare a ridosso delle punte o più a centrocampo. La qualità però non si discute, si veda il tiro che ha portato al gol i suoi contro la Juve».

POSSIBILE MILAN A +10 – «Il Milan non chiuderebbe i conti, ma ci guadagnerebbe in autostima. Se vince ancora dopo aver battuto la Roma, può seriamente puntare al 19° titolo. Non dimentichiamoci però il Napoli, lì davanti».

CONFRONTI – «I portieri sono alla pari per condizione, dico la difesa del Milan perché ha preso meno gol. In mezzo i due dell’Inter, perché Nicolò è al momento il miglior centrocampista italiano. Leão-Perisic si equivalgono, in attacco per forza Ibra: 40 anni e non sentirli».

DERBY – «Il derby è un training autogeno di una settimana. Già di mio parlo poco, figurarsi prima di un match del genere. Poi la notte prima non dormivo e andavo in bagno 10 volte: ripassavo i movimenti, gli uomini da marcare. Dopo il match o c’è gioia o delusione, potete immaginare come ci rimasi dopo quel gol di Hateley…».

TRASFERIMENTO ALL’INTER – «Dovetti fare quella scelta, sennò avrei perso la Nazionale. Con il Milan in B, nell’anno più brutto della mia carriera, giocavo il sabato con l’Italia, poi arrivavo all’una di notte a Milanello con la squadra in ritiro e rigiocavo il giorno dopo. Mi cercarono Fiorentina e Juve, poi arrivò l’Inter che si mise d’accordo col presidente Farina. Io avallai, una squadra del genere non si poteva rifiutare. Per sei anni ho condiviso la stanza con Franco Baresi, un calciatore straordinario: sono orgoglioso che lui si prese la fascia».

DERBY DEL CUORE – «Da un lato quello del 1983, quando segnai al Milan. In rossonero l’1-0 del 1978, quando vincemmo il decimo scudetto, quello della stella. Allora la decise Aldo Maldera, che mi manca tanto e se ne è andato via troppo presto».

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