Bergomi sull’Inter: «La seconda stella occupa un posto altissimo nella storia nerazzurra». Poi sorprende sulla differenza col Milan

Beppe Bergomi, leggenda dell’Inter, ha analizzato lo scudetto vinto dai nerazzurri di Simone Inzaghi: le dichiarazioni

Ai microfoni del Corriere della Sera, Beppe Bergomi ha parlato così dello scudetto dell’Inter:

SECONDA STELLA – «In un’ipotetica classifica dei trionfi nerazzurri (il triplete, la squadra dei record del Trap, la Grande Inter di Herrera) dove colloco l’impresa della seconda stella? Molto in alto. Adesso danno tutto per scontato. Ma dietro c’è un grande lavoro. Di quattro anni. Dobbiamo rendere merito a questa squadra. Che ogni volta si è reinventata. Una volta vincevi lo scudetto e cambiavi pochissimo. Adesso ogni anno vanno via dei campioni e l’Inter riprende la corsa come prima».

UOMO SIMBOLO – «Dico Lautaro. Gli anni scorsi quando non segnava si intristiva. Adesso è davvero utile alla squadra. Prende botte, va a sedare le risse. Ha acquistato una leadership speciale».

DIFFERENZE CON LA CONCORRENZA – «Tra le rose dell’Inter e del Milan non c’è questo gran divario. I nerazzurri hanno lavorato bene. Penso alla crisi di risultati di un anno fa e Dimarco che racconta: ci siamo guardati in faccia, parlati. Chiariti. Da allora non sbagliano un colpo e vanno in finale di Champions».

ELIMINAZIONE DALLA CHAMPIONS LEAGUE – «Non vedo l’eliminazione come un disvalore. La testa era sul campionato. E poi l’Inter non è ancora al livello del City e del Real. Ma ci può arrivare».