Barella e Brozovic: l'insostenibile leggerezza dell'essere
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Barella e Brozovic: l’insostenibile leggerezza dell’essere

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Nicolò e Marcelo hanno entrambi un carattere particolare che porta pro e contro alle prestazioni del centrocampo nerazzurro

Nicolò Barella e Marcelo Brozovic sono tra i centrocampisti più determinanti delle ultime stagioni della Serie A. Il croato, arrivato all’Inter nel 2015 dalla Dinamo Zagabria, si è creato solo col tempo il suo spazio tra gli indispensabili dello scacchiere nerazzurro (grazie a Luciano Spalletti che cominciò ad impiegarlo come regista davanti la difesa): detta i tempi della squadra, corre più di tutti e dimostra di avere una personalità fuori dal comune. Personalità che ne ha da vendere anche il suo amico e compagno di reparto, Nicolò Barella. Il centrocampista sardo è arrivato in nerazzurro nel 2019 dal Cagliari e, stagione dopo stagione, ha saputo fare sempre un gradino in avanti verso la consacrazione di “centrocampista completo” (nonché uno dei migliori in Europa): prima limando i troppi cartellini gialli, poi aumentando i numeri alle caselle gol e assist.

I due perni del centrocampo nerazzurro sono conosciuti tra i compagni per essere i più fumantini e i più simpatici dello spogliatoio. Scherzi e battute sono all’ordine del giorno. La leggerezza che caratterizza il loro senso dell’umorismo viene riportata tale e quale sul terreno di gioco: ciò può essere un bene ma anche un male. La spensieratezza nel provare la giocata, nel trovare la linea di passaggio che gli altri non vedrebbero. Ma anche, di contro, la non curanza negli atteggiamenti assunti con l’arbitro e con i compagni. Nicolò, che tanto è stato criticato negli ultimi giorni per quel diverbio in campo con Lukaku, ha ereditato senza dubbio le “sbracciate” dal suo fido compagno croato. Il più social dei due, Epic Brozo, frequentemente scherza con il “più riservato” (sotto il punto di vista dei social) Barella registrando video e chiedendo: «Dove sei Bare?».

L’affinità tra i due caratteri avrà sicuramente aiutato entrambi a trovare quell’intesa che, nel rettangolo verde, diventa uno degli elementi fondamentali. Nicolò e Marcelo si cercano fuori e dentro il campo, scherzano, ridono e fraseggiano col pallone. Chiedere loro di smorzare questo lato del carattere sarebbe come snaturarli. In fondo, come testimonia anche l’esultanza del numero 77 dopo un gol realizzato contro la Roma nel 2021, la loro è un’insostenibile leggerezza dell’essere.

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