Arnautovic, Inzaghi ritrova la sua arma in più: ecco perché
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Arnautovic, Inzaghi ritrova la sua arma in più: ecco perché

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Il recupero di Marko Arnautovic dall’infortunio è una buonissima notizia per l’Inter e per Simone Inzaghi: il motivo

Arrivato all’Inter in estate, tra lo scetticismo della piazza (dovuto alle varie voci sull’attacco con nomi ben più altisonanti), Marko Arnautovic aveva subito mostrato sprazzi delle proprie qualità e di quanto potesse essere utile alla squadra. Giocate di qualità ed assist all’esordio (in realtà un ritorno) a San Siro contro il Monza. Poco dopo il brutto stop rimediato contro l’Empoli, che gli ha fatto saltare la prima parte della stagione. Adesso l’austriaco è tornato a disposizione di Simone Inzaghi: nonostante l’ottimo rendimento garantito finora dalla coppia Lautaro-Thuram, l’ex Bologna potrà essere utilissimo per i nerazzurri.

IL RITORNO IN NERAZZURRO DI ARNAUTOVIC, 13 ANNI DOPO

Il suo ritorno in nerazzurro ha colto tutti di sorpresa. Lui che ben 13 anni fa faceva parte della rosa del Triplete sotto gli ordini di Mourinho, ma per via della giovane età e della poca maturità, è stato costretto ad abbandonare i colori nerazzurri a giugno del 2010. Poi una serie di trasferimenti in giro per l’Europa, la consacrazione in Inghilterra tra Stoke City e West Ham, la breve parentesi in Cina e poi il ritorno in Italia, al Bologna. Quando questa estate l’Inter ha bussato alla sua porta, Marko non ha saputo dire di no. Non è più quel giovane attaccante con la testa per aria che si era visto nel 2009: le sue caratteristiche fisiche, atletiche e mentali sono totalmente diverse.

L’ABBRACCIO DI SAN SIRO, L’ASSIST E LA CADUTA

In Inter-Monza ha riabbracciato il popolo che lo aveva accolto da ragazzino. «Non appena sono entrato, ho avuto un brivido», ha raccontato. Brividi ed emozioni che ha fatto provare anche ai tifosi nerazzurri. Giocata di tacco al primo pallone toccato, poi l’assist per il gol di Lautaro a chiudere il match sul 2 a 0. L’inizio faceva assolutamente ben sperare, con Simone Inzaghi che cominciava a schierare Marcus Thuram da titolare al fianco di Lautaro Martinez, e l’austriaco pronto a subentrare. Contro la Real Sociedad, in Champions League, la prima da titolare (prestazione incolore sua, come di tutta la squadra, e pareggio per 1 ad 1 agguantato nel finale). Quattro giorni dopo (il 24 settembre 2023) la prima da titolare in Serie A, in trasferta contro l’Empoli, si trasforma ben presto in un incubo. Al 19′, dopo uno scatto vicino alla linea laterale, crolla a terra tra le grida disperate dovute al dolore. L’esito è tra i più duri: distrazione muscolare di media entità alla giunzione miotendinea del bicipite femorale della coscia sinistra.

LA RIPRESA ED IL RITORNO IN CAMPO

Da quel giorno è iniziato il lavoro svolto dal centravanti per recuperare dal brutto infortunio muscolare. Un lavoro svolto in silenzio, tra le mura di Appiano Gentile, mentre i compagni si allenavano e continuavano a preparare partite fondamentali. Poi l’ottimismo, le voci su un suo possibile rientro anticipato e, alla fine, il recupero effettivo. L’8 novembre è tornato in panchina in Inter-Salisburgo, senza però essere impiegato da Inzaghi. Il 12 novembre, nello scorso turno di campionato, il ritorno in campo tanto sperato da lui, compagni di squadra, tifosi, dirigenti ed allenatore.

LA NUOVA ARMA A DISPOSIZIONE DI INZAGHI: BENTORNATO ARNAUTOVIC

Adesso Simone Inzaghi ha una nuova ed importante freccia per il proprio arco. Un’arma da usare sia in caso di necessità, quando le difese avversarie si chiudono e le idee vengono meno, sia per rotare gli uomini in avanti, preservando la Thu-La. La stagione per i nerazzurri sarà lunghissima e fitta di impegni nelle tre competizioni (Serie A, Champions League e Coppa Italia) e l’austriaco, con la propria esperienza e le proprie qualità sarà sicuramente d’aiuto. Qualità che nessun altro attaccante della rosa possiede: l’ex Bologna sa coniugare l’altezza e la forza fisica ad un’elevata proprietà di palleggio e tocco della palla. Davanti la porta, poi, ha dimostrato in questi anni di saper essere letale: al Bologna ha collezionato 25 reti e 2 assist in 58 presenze. I suoi minuti in nerazzurro finora sono appena 176, ma la voglia di riassaporare le sensazioni di San Siro ad un suo gol è davvero tanta.
Bentornato Marko, stavolta davvero.

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