2022
La parabola di Sanchez: da uomo mercato a Re di Supercoppa

L’attaccante sudamericano è tornato ‘Maravilla’ nella serata più importante di questa prima parte di stagione
Chiamatela rivincita, se volete. Alexis Sanchez si è preso la scena nella serata di Supercoppa che ha consegnato ai nerazzurri il primo trofeo dell’era Inzaghi. Ora nessuno si azzarda a mettere in discussione il futuro del cileno, che però fino a poco tempo fa era considerato una pedina di scambio per arrivare ad altro. Oppure semplicemente un (quasi) esubero tecnico portatore oltretutto di un ingaggio faraonico -7 milioni netti annui-.
“Proprio lui, quello che solo un paio di mesi sembrava più fuori che dentro il pianeta nerazzurra. Sempre ammaccato, sempre acciaccato, mai in condizione. E soprattutto con 7 milioni di euro di ingaggio ad appesantire i conti di viale Liberazione. A gennaio, insomma, sembrava dovesse partire, invece che diventare l’uomo decisivo per il trionfo interista. […] E, invece, ecco che al suo terzo anno milanese il cileno ha dato un senso compiuto alla sua avventura interista: non più semplice e saltuario comprimario, ma vero protagonista. Il premio di Mvp per la serata è una conseguenza naturale di quella zampata con cui ha regalato a Steven Zhang il suo secondo trofeo da presidente del club e una gioia irrefrenabile ai tifosi interisti presenti allo stadio, che Sanchez è andato idealmente ad abbracciare correndo verso la bandiera mentre agitava la maglietta che si era appena tolto”, scrive Il Corriere dello Sport.
“La verità è che Sanchez sta bene, veramente bene. Probabilmente come mai prima nei suoi 30 mesi in nerazzurro. Aveva chiuso il 2021 con 2 gol e un assist nelle ultime 3 gare. Ha cominciato il 2022 da titolare, contro la Lazio. E in quell’occasione ha pure fatto capire che le vacanze non gli avevano certo fatto perdere la condizione, anzi. Del resto, per caratteristiche è un giocatore unico nella rosa interista, qualità, fantasia e imprevedibilità, tutte nello stesso giocatore. Logico che si aspettasse di essere titolare”, conclude il quotidiano.