Castro a Mediaset: «Sappiamo cosa dobbiamo fare, tutte le squadre hanno punti deboli. Dobbiamo sbagliare zero»

Castro a Mediaset nel pre partita di Bologna Inter: l’attaccante rossoblù presenta la semifinale di Supercoppa con grande lucidità

È il giorno di Bologna Inter, semifinale di Supercoppa Italiana con in palio l’accesso alla finale contro il Napoli. Poco prima del calcio d’inizio, Santiago Castro, attaccante argentino del Bologna, ha parlato ai microfoni di Mediaset, offrendo una lettura lucida e concreta della sfida che attende la squadra di Vincenzo Italiano.

APPROCCIO ALLA PARTITA – «Sappiamo cosa dobbiamo fare, tutte le squadre hanno punti deboli dove possiamo fare bene. Dobbiamo sbagliare zero, anzi meno uno».
Parole che rendono immediatamente chiaro il margine di errore richiesto contro una squadra come l’Inter, abituata a capitalizzare ogni minima disattenzione.

DETtagLI DECISIVI – «Se regali anche solo l’1% di qualcosa può essere difficile».
Castro insiste sul concetto chiave della semifinale: la partita si giocherà sui dettagli, sulla concentrazione costante e sulla capacità di restare dentro il match per tutti i novanta minuti (e oltre, se necessario).

SFIDA AI NERAZZURRI – L’attaccante rossoblù mostra rispetto ma nessun timore, consapevole del valore dell’avversario e dell’importanza del palcoscenico internazionale di Riyadh. Il Bologna sa di dover alzare il livello sotto ogni aspetto per competere alla pari in una gara secca che vale una finale.

LAUTARO MARTÍNEZ – «Lautaro è un grandissimo giocatore, ha fatto grandi cose in carriera, anche in Nazionale. Uno vuole sempre giocare con calciatori di questo livello».
Un riconoscimento netto nei confronti del capitano dell’Inter, simbolo dei nerazzurri e riferimento offensivo della squadra di Cristian Chivu.

Le parole di Castro a Mediaset restituiscono l’immagine di un Bologna concentrato, maturo e consapevole della difficoltà della sfida. Contro l’Inter servirà una prestazione perfetta, o quasi: come ha detto l’attaccante argentino, per provare a vincere bisognerà davvero sbagliare meno uno.