Capello provoca: «Camarda ha già superato l’esame San Siro, Pio Esposito ancora no! Ma se Chivu punta Lookman…»

L’ex allenatore di Juve, Milan e Roma, Fabio Capello, ha fatto un parallelo su due giovani talenti italiani come Pio Esposito e Camarda

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’ex allenatore Fabio Capello ha analizzato le varie strategie dei top team in Serie A in materia di giovani. Focus su Camarda e su Pio Esposito dell’Inter.

SU LIBERALI E CAMARDA – «Il ragazzo non lo conosco bene, ma se non altro i rossoneri si sono tenuti il 50% sulla futura rivendita. Ma il problema è un altro… Divento matto quando sento dire ‘Quello è bravo ma deve crescere’! Se sei bravo devi giocare e basta. Ho seguito attentamente Camarda negli ultimi anni, quando ha giocato ha avuto un rendimento uguale o superiore a quello degli altri attaccanti del Milan. É pronto. Se hai un talento, te lo tieni e lo fai giocare. Doveva restare in rossonero. Anche perché il Milan gioca solo in campionato».

IN PRESTITO PER CONTINUITÀ – «Francesco ha già superato a pieni voti l’esame San Siro, avrebbe potuto giocare con continuità anche al Milan, che invece ora cerca un centravanti».

SU PIO ESPOSITO – «Pio ha fatto buone cose anche al Mondiale per club, ma non ha ancora superato l’esame San Siro. Vero che l’Inter gioca su più fronti mentre il Milan ha solo il campionato, ma se Chivu ritiene che Lookman sia più pronto e funzionale tatticamente al progetto, Esposito potrebbe fare un altro anno in prestito. Sono valutazioni che devono fare di volta in volta allenatore e dirigenza».

SOLO YILDIZ DALLA JUVENTUS NEXT GEN – «La dirigenza ha ritenuto che i vari Soulé, Illing, Barrenechea e ora Mbangula non fossero ‘da Juve’ e ha scelto di venderli, peraltro bene, per mettere a posto i bilanci. Ha deciso di puntare forte su Yildiz, mentre non ha capito che Hujsen era ‘da Juve’. Un errore di valutazione».

SU PAFUNDI – «Il ragazzo sembrava in rampa di lancio quando Mancini lo ha convocato in Nazionale, poi si è bloccato. Ma che abbia i colpi è evidente, quindi forse cambiare ambiente potrebbe aiutarlo a ripartire».