Hanno Detto
Bertolino avverte: «Della Fiorentina temo tutto. Gudmundsson come Corso, ma più veloce»
Bertolino ha parlato dello scontro diretto tra Inter e Fiorentina, in programma al Franchi domenica alle ore 18.00
Enrico Bertolino, comico e tifoso nerazzurro, ha parlato a La Nazione commentando lo scontro diretto tra Fiorentina ed Inter in programma al Franchi domenica alle 18.00. Le sue dichiarazioni:
SCARAMANZIA – «Vi dirò, ho già in mente quali riti scaramantici mettere in pratica se le cose si dovessero mettere male: guarderò la partita sul mio divano di casa in una posizione particolare, sperando che porti fortuna. E se non basta? Be’, cambierò divano. Tanto sono sempre in offerta… Sono sincero, l’Inter mi ha stupito in positivo: credevo che a questo punto della stagione sarebbe stata più indietro. Dopo la vittoria di uno scudetto la fame, di solito, viene meno e quindi temevo che avrebbe dovuto faticare di più».
FIORENTINA – «Sono felice per la squadra di Palladino. È grazie a lui e a Baroni con la Lazio che questo campionato è ancora «vivo». Gli altri anni, a novembre, si era ormai già capito chi avrebbe vinto lo scudetto».
INTER FAVORITA – «Mah, vedremo. Sicuramente gli infortuni non ci hanno aiutato. Quando a Inzaghi mancano i suoi top, l’Inter è una squadra che può andare in difficoltà e i viola ora non perdonano. Kean mi fa una paura… ma anche Comuzzo in difesa mi sta piacendo tanto».
GUDMUNDSSON – «Albert è la versione veloce del mio amico Mario Corso e anche per questo mi è sempre piaciuto. Ma, sa com’è, non avevamo soldi questa estate per comprarlo… Gud sa dribblare in modo magico e io amo i giocatori che fanno gesti così»
COSA TEMI DELLA FIORENTINA – «Tutto: le idee di Palladino, l’entusiasmo del Franchi… guardi, a me basta solo di non vedere una brutta partita come Milan-Juve di pochi giorni fa».
ANTI-INTER – «Il Napoli, che senza coppe e con quel fenomeno di Conte in panchina parte avvantaggiato, ma anche l’Atalanta di cui non si parla mai: i nerazzurri hanno una grande rosa e se non arriveranno con il fiato corto al termine della stagione potranno dire la loro».
