Zhang Inter, causa vinta contro i creditori a Milano
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Zhang Inter, causa vinta contro i creditori: nessuno stipendio arretrato dovrà essere versato

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Zhang Inter, la causa contro i creditori è vinta e nessuno stipendio arretrato dovrà essere versato. Sorridono anche i tifosi nerazzurri

Steven Zhang e l’Inter vincono la causa contro i creditori dell’ormai ex presidente del club nerazzurro. La sentenza è stata data dal Tribunale di Milano. Calcio e Finanza spiega come alla China Construction Bank non spetteranno gli oltre 320 milioni tramite la Beneamata.

Ecco quanto si legge: “Steven Zhang e l’Inter vincono la causa, davanti al Tribunale di Milano, contro i creditori dell’ormai ex presidente del club nerazzurro. Come appreso da Calcio e Finanza, nello scontro legale con China Construction Bank il Tribunale del capoluogo lombardo ha dato ragione al figlio dell’ex patron interista Zhang Jindong e alla società, che quindi non dovrà versare alcuno stipendio arretrato a Zhang per i suoi anni da numero uno del club. Anni conclusasi lo scorso maggio, con l’escussione del pegno da parte di Oaktree che è quindi subentrato alla famiglia Zhang alla guida dell’Inter dopo la mancata restituzione di circa 395 milioni di euro allo stesso fondo californiano”.


Una causa questa che nasce “nell’ambito della sentenza emessa dal Tribunale di Hong Kong nel luglio 2022 sui 320 milioni di un prestito mai ripagato a China Construction Bank da parte di Zhang”. China Construction Bank Asia avrebbe voluto rifarsi in particolare sullo stipendio percepito come presidente dell’Inter, che però l’ormai ex numero uno non ha mai ricevuto, anche perché “in base alle stime dell’accusa, lo stipendio dovrebbe essere pari a 914mila euro annui”.

Per quanto riguarda la domanda di revoca della rinuncia al compenso da parte di Zhang, il Tribunale sottolinea che «lo statuto dell’Inter non stabilisce il compenso spettante agli amministratori» né l’atto di nomina di Zhang ha stabilito alcun compenso a suo favore. «Quella di Zhang non è dunque una rinuncia a una posizione già potenzialmente acquisita nei suoi elementi costitutivi- come richiesto dalla Corte di legittimità per poter essere richiamata- ma la rinuncia a una sua mera facoltà», proseguono i giudici. «Non vi è stato dunque alcun pregiudizio alle ragioni creditorie di CCBA attesa l’insussistenza di una diminuzione della capienza patrimoniale su cui potrebbe incidere positivamente la revocazione da parte del Tribunale, la cui pronuncia non potrebbe portare alla restituzione di un bene nell’attivo di Zhang. Non sussiste la partecipatio fraudis (o scientia damni) del terzo, qui Inter, considerato – oltre all’anteriorità dell’atto dispositivo rispetto al sorgere del credito – che Zhang aveva ricoperto la carica a titolo gratuito dal 2016, la gratuità era prevista nei confronti di tutti gli amministratori e da sempre era a titolo gratuito».

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