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Zenga loda Chivu: «Lui come Mourinho in un aspetto, dico una cosa forte! E su Pio Esposito titolare la penso così»

L’ex portiere dell’Inter, Walter Zenga, ha speso parole al miele nei confronti di Cristian Chivu poco prima del match col Genoa
In collegamento con gli studi di Sky Sport prima del fischio d’inizio a Marassi per Genoa Inter, Walter Zenga ha analizzato i temi caldi della sfida. L’indimenticato ex portiere della Beneamata ha riservato parole di grande stima per Cristian Chivu, arrivando a paragonare le sue doti comunicative a quelle di un mostro sacro come José Mourinho. Secondo l’Uomo Ragno, il tecnico romeno dimostra la stoffa del vero leader, anteponendo sempre il concetto di gruppo al singolo nelle sue dichiarazioni pubbliche.
Zenga ha poi promosso a pieni voti la scelta coraggiosa di schierare titolare il promettente Pio Esposito. Citando esempi virtuosi di top club europei come il Bayern Monaco, l’opinionista ha sottolineato come nel calcio moderno l’età anagrafica non debba mai rappresentare un limite: se un ragazzo possiede qualità e merito, deve scendere in campo senza esitazioni, a prescindere dalla carta d’identità e dalle gerarchie consolidate dell’attacco.
CHIVU? – «Dico una cosa molto forte, io adoro Mourinho per la comunicazione. Bielsa, Messina, mi sono rivisto il film il Maledetto United, dico questo perché secondo me è su quella strada. La comunicazione che fa è da leader vero, non parla mai al singolare. Non giudico le scelte di un allenatore perché non sono a vedere gli allenamenti, non conosco i modi e i tempi dei giocatori durante la settimana, solo lui può decidere. Se lui decide di giocare con Pio Esposito è perché ha valutato che questa è una partita dove Pio Esposito può dare più di Bonny. Difronte ha uno che a livello di comunicazione è bravo anche lui»
PIO TITOLARE? – «In settimana ho visto giocare il Bayern con Karl che ha 17 anni e ha fatto il terzo gol di fila in Champions League. Se uno è bravo deve giocare, che aspetti? Fallo giocare e basta. Poi davanti ha Thuram e Lautaro e questa è un’altra considerazione, ma se uno è bravo anche se ha 18 o 19 anni deve giocare, punto».