Zazzaroni su Bologna Inter: «Secondo tempo delirio poi...»
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Zazzaroni celebra Bologna-Inter: «Secondo tempo un delirio, i rigori benedetti»

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Zazzaroni racconta la semifinale di Supercoppa vinta dal Bologna con l’Inter: una notte speciale tra emozioni personali, calcio e il rigore di Immobile

La vittoria del Bologna contro l’Inter nella semifinale di Supercoppa Italiana non è stata solo una partita di calcio, ma anche un momento profondamente personale per Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport. Attraverso un lungo post pubblicato su Instagram, il giornalista ha raccontato la serata vissuta accanto a Italo Cucci, suo maestro e figura centrale del suo percorso professionale.

Zazzaroni descrive l’incontro con Cucci come un ritorno alle origini, fatto di rispetto, affetto e memoria condivisa. I due hanno seguito insieme Bologna Inter, seduti uno accanto all’altro davanti alla televisione, come non accadeva da decenni. Un contesto emotivo che ha reso ancora più intenso il racconto della gara.

«Settanta secondi ed eravamo già sotto. Cazzo, no! Ma il Bologna si è subito ripreso, ci ha provato con coraggio ed è arrivato il rigore», scrive Zazzaroni, soffermandosi sull’episodio chiave del primo tempo. L’attesa della decisione arbitrale sul tocco di mano di Yann Bisseck viene raccontata con ironia e tensione, a testimonianza di quanto il momento sia stato vissuto con partecipazione totale.

Il giudizio tecnico sulla partita è netto: «Buon primo tempo, ma sì. Il secondo è stato un delirio: l’ha giocato soltanto l’Inter». Secondo Zazzaroni, nella ripresa i nerazzurri hanno schiacciato il Bologna, trovando però sulla loro strada un Federico Ravaglia in stato di grazia. Il portiere rossoblù viene indicato come decisivo nel portare la sfida fino ai calci di rigore.

Ed è proprio dal dischetto che, nel racconto del direttore, si compie la magia: «I rigori. Benedetti. Li ho anticipati tutti, lui testimone». L’epilogo perfetto arriva con Ciro Immobile, definito affettuosamente “Ciruzzo”, protagonista del penalty decisivo che spedisce il Bologna in finale e scatena l’urlo liberatorio di Zazzaroni.

Una serata di calcio, sì, ma soprattutto un intreccio di emozioni, memoria e passione, che per Zazzaroni resterà «speciale, rara e indimenticabile».

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