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Zappi deferito per pressioni dalla Procura della FIGC, il presidente dell’AIA si difende: la nota ufficiale

Zappi deferito per pressioni dalla Procura della FIGC, il presidente dell’AIA si difende: la nota ufficiale. Ecco cos’è successo
Una nuova e violenta tempesta giudiziaria si abbatte sul calcio italiano, minacciando di scuotere le istituzioni federali dalle fondamenta. Antonio Zappi, l’attuale Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri (AIA), ha confermato ufficialmente di aver ricevuto un deferimento dalla Procura Federale della FIGC. Il provvedimento disciplinare non colpisce solo il vertice massimo, ma coinvolge direttamente anche Emanuele Marchesi, componente del Comitato Nazionale, spedendo di fatto l’intera governance arbitrale davanti al Tribunale Nazionale Federale per rispondere delle proprie azioni.
L’inchiesta, le cui indagini sono state chiuse lo scorso 19 novembre, si concentra su presunte irregolarità avvenute durante il delicato riassetto degli organi tecnici. Gli inquirenti hanno messo sotto la lente d’ingrandimento le manovre che hanno determinato il cambio della guardia nelle designazioni delle leghe minori. Al centro delle contestazioni c’è la controversa sostituzione di dirigenti come Maurizio Ciampi e Alberto Pizzi con due figure iconiche del fischietto tricolore: l’ex arbitro internazionale Daniele Orsato e l’esperto designatore Stefano Braschi. Secondo l’ipotesi accusatoria, questo avvicendamento di lusso sarebbe stato viziato da pressioni indebite e procedure non conformi ai regolamenti vigenti.
La replica del numero uno dell’AIA non si è fatta attendere. Attraverso una nota ufficiale, Zappi ha respinto con fermezza ogni addebito, rivendicando la “piena legittimità” del proprio operato e assicurando di aver agito nel rispetto dell’autonomia dell’Associazione. Affidandosi a una citazione letteraria dal forte impatto emotivo, il Presidente ha voluto esprimere la sua fiducia nella giustizia sportiva. LA DIFESA – «È l’ora più buia, ma ci sarà un giudice a Berlino».
In attesa del dibattimento, Zappi ha lanciato un accorato appello all’unità interna, invitando gli associati a mantenere l’equilibrio per non danneggiare l’immagine dell’AIA. A riprova della sua buona fede, ha disposto che gli atti dell’indagine siano resi disponibili a chiunque ne faccia richiesta. La battaglia legale è appena iniziata, ma la governance degli arbitri italiani è ora sotto un esame cruciale.