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Zanetti: «Real Madrid-Inter sfida alla pari. Abbiamo un’identità chiara»

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Zanetti: «Real Madrid-Inter sfida alla pari. Abbiamo un’identità chiara. In passato fui vicino ai Blancos»

Il vicepresidente dell’Inter Javier Zanetti è intervenuto ai microfoni di Marca. Di seguito le sue parole.

RUOLO – «Quando mi sono ritirato, dopo quasi 20 anni all’Inter, ho voluto allargare la mia visione del club a un ruolo più ampio, a livello aziendale, responsabilità sociale, relazioni internazionali… oltre il mio contributo a livello prettamente sportivo. Se ho dovuto studiare? Molto. Ho iniziato all’Università Bocconi di Milano, ho fatto un master e sto ancora studiando perché ci sono sempre cose nuove su marketing, finanza, management… La cosa più importante è che ho capito che stavo iniziando completamente da zero».

INTER – «Rappresento un club con una grande storia e questa è una grande responsabilità. Il Real Madrid è un altro club di grande prestigio con una grande tradizione nei tornei internazionali. Tra i due c’è sempre stato un grande rispetto».

FLORENTINO PEREZ – «Il mio rapporto con lui è molto buono. Lui ed Emilio Butragueño ci hanno sempre trattato molto bene. Abbiamo un bel rapporto da anni e sono felice ogni volta che lo vedo. Emiliano è fantastico».

PARTITA – «Affrontare il Real in casa è sempre difficile perché loro sanno fare questo tipo di partite. La cosa buona è che siamo entrambi qualificati e giochiamo senza quella pressione. La nostra squadra sta facendo bene grazie ad un ottimo lavoro di Inzaghi e dei ragazzi. Penso che sarà una partita alla pari. L’Inter ha una sua identità e ha giocatori di qualità che cercheranno di dimostrarlo anche a Madrid. Dopo si può vincere o perdere, ma l’identità dell’Inter è molto chiara».

OBIETTIVI – «Con i nuovi proprietari abbiamo vinto la Serie A; abbiamo raggiunto la finale di Europa League; siamo tornati agli ottavi di Champions dopo 10 anni. Questo ci ha dato stabilità, qualcosa di essenziale».

MILAN – «Entrambe le squadre hanno l’ambizione di essere protagoniste. Lo facciamo da diversi anni e il Milan è molto bravo in campionato e questo è un bene per il calcio italiano».

SERIE A – «Quando giocavo, la Serie A era impressionante e tutti volevano venire a giocare qui. Per me il campionato italiano è molto difficile da giocare. Non è per tutti. Il calcio spagnolo ha avuto il suo momento… e ora è il momento della Premier. Ma sì, la Serie A sta crescendo molto».

RETROSCENA – «Sono sono stato molto vicino al Real Madrid e ho già detto che mi sentivo onorato dell’interesse di un club così. Erano i tempi di Jorge Valdano come Direttore Sportivo. Ma tutti conoscono la mia storia e sapevano che casa mia è l’Inter. Ecco perché ho deciso di restare qui».

BERNABEU – «Quante volte ci ho giocato? Poche. Penso solo alla finale di Champions League 2010, perché una volta che abbiamo giocato in Champions League contro il Madrid siamo dovuti andare a Siviglia perché il Bernabéu era chiuso. Dopo che mi sono ritirato, abbiamo fatto una partita tra leggende. Inoltre, sono andato anche con l’Argentina».

ANCELOTTI – «Carlo è molto stimato per tutta la sua carriera qui,  per il suo modo di essere. È sempre un uomo molto calmo, con i concetti molto chiari. Nella vittoria o nella sconfitta si comporta sempre allo stesso modo. Ho molto rispetto per lui».

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