Visnadi analizza i difetti dell’Inter: la disamina de Il Giornale sull’eredità di Inzaghi

Visnadi tra passato e presente: secondo l’analisi su Il Giornale della squadra di chivu su alcuni limiti strutturali della squadra

Il fantasma della scorsa stagione, conclusa in modo amaro sul piano sportivo, continua ad aleggiare in casa Inter. Ogni passo falso riaccende il dibattito sull’eredità lasciata dalla gestione precedente e sui difetti che, a distanza di mesi, sembrano non essere stati cancellati.

È questo il tema affrontato da Gianni Visnadi, giornalista, nell’analisi pubblicata su Il Giornale, che mette a confronto l’Inter di Simone Inzaghi con quella attuale guidata da Cristian Chivu, ex difensore nerazzurro oggi alla sua prima grande esperienza in panchina.

Secondo Visnadi, alcuni problemi non sono affatto nuovi.

EREDITÀ PSICOLOGICA – «A distanza di sei mesi, a ogni colpo a vuoto, ci si interroga sull’eredità psicologica lasciata da quei risultati. I gol subiti nel finale e le sconfitte contro le squadre più forti sono difetti che aveva l’Inter di Inzaghi e che ha anche l’Inter di Chivu», scrive il quotidiano.

Nel mirino dell’analisi finiscono anche le narrazioni costruite attorno al cambio di staff tecnico. PREPARAZIONE FISICA – «Radio propaganda aveva diffuso dispacci sul cattivo lavoro fisico del precedente staff tecnico, collegando a quello i cali nei finali di partita e gli infortuni». Tuttavia, osserva Visnadi, i numeri attuali raccontano una storia diversa.

Nonostante si sottolinei come oggi si lavori “di più e meglio”, i problemi persistono. CONTRADDIZIONI – «Peccato che quest’anno l’Inter continui a prendere gol in extremis e i suoi giocatori continuino a farsi male, forse anche più che in passato, anche se gli infortuni sono una costante del calcio contemporaneo». Un passaggio che ridimensiona le letture semplicistiche e invita a una valutazione più profonda.

Visnadi allarga poi il discorso alla presunta superiorità tecnica della rosa nerazzurra.

ROSA E REALTÀ – «Nulla è più luogo comune della presunta larga superiorità tecnica dell’organico dell’Inter, di cui tanto si parla e spesso straparla». Eppure, sulla carta, Chivu dispone di un gruppo ancora più competitivo rispetto al passato.

La presenza di giovani come Pio Esposito e Ange-Yoan Bonny, rispettivamente terzo e quarto attaccante, viene indicata come un lusso non comune. Ma questo, secondo l’analisi, non basta a cancellare difetti strutturali che restano evidenti.

BILANCIO – «I difetti che c’erano, ci sono e sono rimasti anche oggi. Con un anno in più».

Il punto finale dell’analisi è chiaro e diretto. Le sei sconfitte in quattro mesi non compromettono ancora la stagione, ma fissano un principio non negoziabile.

VERDETTO – «Chivu si ricordi che sarà giudicato per le vittorie. Perché anche all’Inter vincere è l’unica cosa che conta».

Un messaggio che pesa come un monito: al di là delle analisi, delle eredità e delle attenuanti, il destino di Cristian Chivu all’Inter sarà deciso dal campo e dai trofei. Tutto il resto, per l’ambiente nerazzurro, resta secondario.

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