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Vieira pronto a cambiare? «Chiamata Inter? Ho sentito, ma non è arrivato nulla. Via prima del Triplete per colpa mia»

Inter News 24

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Vieira, attuale allenatore del Genoa, ha parlato al Corriere della Sera: «Con Mourinho rapporto sincero, il Ferraris mi ricorda l’Inghilterra. L’Inter…»

Intervistato dal Corriere della Sera, l’attuale tecnico del Genoa, Patrick Vieira, ha ripercorso alcuni momenti chiave della sua carriera da calciatore e allenatore, soffermandosi anche sull’interesse estivo dell’Inter e sul suo passato nerazzurro.

IL RAPPORTO CON I GIOCATORI«Diretto e onesto. I miei ragazzi sanno che possono sempre venire nel mio ufficio per una discussione. Devo dire loro anche quello che non vogliono sentire», ha spiegato Vieira, parlando del suo modo di allenare.

GLI ALLENATORI AVUTI IN CARRIERA – L’ex centrocampista ha ricordato le lezioni apprese da tecnici come Arsène Wenger, Fabio Capello, Roberto Mancini e José Mourinho: «La loro qualità era essere sé stessi, non devo imitarli: Wenger era più diplomatico, Mourinho e Mancini meno».

IL PASSATO ALL’INTER – Con Mourinho non fu un addio semplice: «Me ne sono andato a gennaio, pochi mesi prima del Triplete. Ma per colpa mia, non sua. Volevo giocare di più. Mi ha sempre detto le cose con trasparenza. Abbiamo avuto un rapporto difficile, ma sincero. Quando ci siamo rivisti, ci siamo salutati con affetto. Ora che sono dall’altra parte, comprendo il suo punto di vista».

L’INTERESSE NERAZZURRO – Sul presunto sondaggio dell’Inter prima della scelta di Cristian Chivu come allenatore, Vieira ha chiarito: «Ho letto e sentito tanto, ma a me non è arrivato nulla. E io volevo solo lavorare nel Genoa anche per i tifosi: eccezionali».

IL FERRARIS E I TIFOSI – Il tecnico francese ha esaltato la passione rossoblù: «Il popolo genoano ha una passione incredibile, si crea un’atmosfera che mi fa pensare all’Inghilterra».

RICORDI E RIMPIANTI – Vieira ha ricordato la finale del Mondiale 2006, segnata dall’espulsione di Zidane: «Mi dispiace per l’uomo Zidane e per noi francesi: con lui in campo avremmo vinto. Se potessi scegliere una partita da rigiocare, sarebbe quella».

Infine, un desiderio rimasto incompiuto: lavorare con Jurgen Klopp, allenatore che Vieira considera tra i migliori al mondo per carisma e capacità di creare empatia con la squadra.

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