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Trevisani e Sabatini contro Fabregas: Chivu flessibile, il tecnico del Como troppo presuntuoso

Trevisani nel post Inter-Como si schiera con Sabatini contro il tecnico spagnolo su Pressing: la differenza tra i due allenatori
La vittoria dell’Inter contro il Como continua a far discutere anche sul piano tattico e gestionale. Nel corso della trasmissione Pressing, Riccardo Trevisani e Sandro Sabatini hanno analizzato la partita soffermandosi in particolare sulla diversa filosofia dei due allenatori: Cristian Chivu, capace di adattarsi alle situazioni, e Cesc Fabregas, accusato invece di eccessiva rigidità.
CHIVU FLESSIBILE, FABREGAS NO – «Chivu è uno che non si impunta, non si insiste su una cosa se vede che non va bene. Non si fissa. Fabregas invece si è fissato su Morata, che non segna neanche con le mani, e non impiega Douvikas che invece segna ogni mezz’ora», ha spiegato Riccardo Trevisani.
Secondo il giornalista, proprio questa ostinazione ha finito per penalizzare il Como: l’infortunio di Morata costringerà ora Fabregas a schierare Douvikas, con la possibilità che il rendimento offensivo dei lariani possa finalmente migliorare.
GESTIONE DEL GRUPPO – «Fabregas si è intestardito su alcune cose. Chivu mi sembra molto più bravo a maneggiare lo spogliatoio e i giocatori che ha», ha aggiunto ancora Trevisani, sottolineando come la forza dell’Inter stia anche nella capacità del tecnico nerazzurro di coinvolgere tutti.
Un aspetto che si riflette nella fiducia dei singoli e nella fluidità di gioco mostrata contro il Como.
TESTARDAGGINE O PRESUNZIONE – Sul tema è intervenuto anche Sandro Sabatini, con un giudizio ancora più diretto su Fabregas:
«Si può dire a Fabregas che è testardo se gli si vuole bene. Se gliene si vuole un po’ sì e un po’ no si può anche dire che è presuntuoso. Convinto delle sue idee».
Parole dure, che colpiscono soprattutto l’approccio tattico del tecnico spagnolo.
PRESSING ALTO SBAGLIATO – «È andato a fare sempre il pressing alto tutte le volte e tutte le volte l’Inter usciva senza azione in trasversale, ma dritta in porta e in contropiede. Calhanoglu e Zielinski creavano spazio, andavano incontro alla punta e smistavano palla una volta per Lautaro e l’altra per Thuram», ha spiegato Sabatini.
Secondo il giornalista, Fabregas avrebbe dovuto cambiare qualcosa già durante la partita, trovando contromisure al dominio nerazzurro.
PARTITA MAI CORRETTA – «Ho visto una partita per novanta minuti in cui uno, testardo nelle proprie idee, doveva invece cambiare almeno una cosa per provare a rimetterla in piedi», ha concluso Sabatini.
Il confronto tra i due allenatori ne esce dunque netto: da una parte Chivu, pragmatico e capace di adattarsi; dall’altra Fabregas, fedele alle proprie convinzioni anche quando la gara richiederebbe letture diverse.
