Toni ammette: «Inter? Quando non è prima, qualcosa non va»
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Toni ammette: «Inter? Quando non è prima, qualcosa non va. Male se arriva quarta»

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Toni Inter, l’analisi dell’ex bomber sul momento dei nerazzurri dopo la vittoria di Genova: leadership di Lautaro, e corsa al vertice

Dopo il successo dell’Inter sul campo del Genoa, è arrivata un’analisi netta e senza giri di parole da parte di Luca Toni, ex attaccante campione del mondo nel 2006, intervenuto negli studi di DAZN. Un giudizio che tocca diversi aspetti: dalla crescita di Cristian Chivu, alla leadership di Lautaro Martinez, fino alla corsa scudetto e al confronto con Milan e Juventus.

Secondo Toni, il primo grande merito dell’allenatore nerazzurro è stato quello di ricompattare l’ambiente. L’ex centravanti ha sottolineato come all’inizio non avvertisse un’Inter così unita attorno al nuovo tecnico, ma come il lavoro fatto nelle ultime settimane abbia cambiato radicalmente la percezione. La gestione dei senatori e la comunicazione del mister vengono considerate elementi chiave della ripartenza.

Ampio spazio anche al capitano Lautaro Martinez, attaccante argentino e simbolo della squadra. Toni ne ha elogiato non solo il rendimento, ma soprattutto l’atteggiamento in campo: corsa, sacrificio e capacità di trascinare i compagni nei momenti difficili. Un leader vero, chiamato ora a compiere l’ultimo salto per consacrarsi anche sul piano europeo.

Infine, uno sguardo al campionato. Per Toni il quadro è chiaro: l’Inter resta la squadra più forte della Serie A e, proprio per questo, non può permettersi di restare fuori dalla vetta. Diverso il metro di giudizio per rossoneri e bianconeri, il cui obiettivo principale resta l’accesso alla Champions League.

CHIVU – «Ha ritrovato Lautaro, ma soprattutto ha lo spogliatoio in mano. All’inizio non mi sembrava un’Inter così unita con il mister, invece è stato bravo: ha recuperato i senatori ed è ripartito alla grande. Non sbaglia mai le dichiarazioni ed è entrato nel modo giusto nel mondo Inter».

LAUTARO – «Lautaro è un leader vero: rincorre, incita i compagni, risponde alle critiche con le prestazioni. Al di là dei numeri, è proprio un leader. Rispetto a Kane, Haaland e Mbappé, lo vedo appena sotto perché loro hanno già spostato gli equilibri dei loro club: lui deve farlo per portare l’Inter al top europeo».

CAMPIONATO – «Il campionato è equilibrato, ma l’Inter è la squadra più forte. Quando non è prima, qualcosa non va. Se l’Inter arriva quarta non è una buona stagione. Se Milan e Juventus arrivano quarte, invece, è un’ottima stagione».

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