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Tebas: «Il calcio ci metterà tre stagioni a recuperare i ricavi di un tempo»

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Javier Tebas, presidente della Liga, ha parlato durante il Festival dello Sport di Trento. Le sue parole

Javier Tebas, presidente della Liga, è intervenuto al Festival dello Sport di Trento. Ecco le sue parole raccolte da TMW.

«La crisi ha colpito alcuni più di altri. Italiani e francesi sono stati i più colpiti. Sento parlare di tante riforme per il calcio, ma non possiamo prendere decisioni strutturali in base alla pandemia. E’ una circostanza passeggera, non si possono introdurre nuovi campionati. Il calcio ci metterà forse tre stagioni a recuperare i ricavi di un tempo. I ricavi arrivano dai biglietti e dai trasferimenti: per il primo dobbiamo tornare a riempire gli stadi, per i trasferimenti servirà un po’ di tempo. In Italia i fondi non hanno avuto un esito positivo a causa della Superlega. Era un progetto molto interessante per il calcio italiano, poteva essere un punto di svolta. I soldi dei fondi sono importanti, ma non devono essere usati per aumentare l’inflazione. In Spagna solo una piccola parte viene usata per gli acquisti, il resto viene usato per le infrastrutture, per permettere ai clud di crescere. Dobbiamo investire nelle strutture».

SOSTENIBILITA’ – «La competizione deve essere regolamentata da alcune norme, altrimenti arriveranno squadre come il PSG che investono 400 milioni in una sola estate, hanno stipendi elevatissimi. Questo porta ad aumentare l’inflazione, ed è quello che abbiamo fatto in Spagna. Non è colpa nostra se Messi non ha rinnovato, noi abbiamo un salary cap in Liga, una norma approvata da tutte le squadre ed è questo che rende la Liga sostenibile. Se ci fossero controlli del genere anche in Italia ed in Francia non ci sarebbero più perdite. La solidità economica degli altri campionati è fondamentale anche per la Spagna: se non ci sono campionati forti, il rischio della superlega è sempre elevato. Io l’ho detto tante volte ad Agnelli:” Vuoi andare in Superlega dove Real Madrid e Barcellona guadagneranno sempre più di te».

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