Spezia Inter, caduta a Picco: sceneggiatura di un film dell'orrore visto e rivisto
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Spezia Inter, caduta a Picco: sceneggiatura di un film dell’orrore visto e rivisto

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La sconfitta rimediata dall’Inter ieri sera contro lo Spezia ricorda altri match persi nel recente passato dai nerazzurri sempre più pazzi

L’Inter di Simone Inzaghi è uscita sconfitta dal match disputato ieri sera all’Alberto Picco contro lo Spezia di Leonardo Semplici. Una squadra, quella nerazzurra, incredibilmente sprecona e masochista perde una partita che sembra essere stata scritta da uno sceneggiatore di film horror. Le statistiche parlano di 28 tiri a 4 (di cui 8 a 2 in porta), 69% di possesso palla a 31%, 13 calci d’angolo ad 1: tutti numeri a favore della compagine nerazzurra. Eppure qualcosa non ha funzionato. Di sicuro la scarsa precisione e cattiveria sottoporta. I liguri, con un cinismo straordinario, trafiggono per ben due volte un Handanovic del tutto incolpevole. A nulla è servita la rete realizzata dal dischetto da Romelu Lukaku del momentaneo 1 ad 1, se non ad illudere per l’ennesima volta i tifosi interisti che una partita pazza come quella di ieri potesse finire con un risultato positivo per loro. La gestione del primo rigore, quello calciato da Lautaro Martinez ma neutralizzato da Dragowski, dovrebbe far riflettere il tecnico nerazzurro il quale, nell’intervista postpartita, ha preferito non porre l’attenzione più di tanto sull’errore dal dischetto dell’argentino quanto su la grossa mole di occasioni da gol non concretizzata.

L’Inter cade a Picco

Dato il nome dello stadio che ospitava la gara di ieri sera e dato l’umore generato all’interno dell’ambiente dopo l’ottava sconfitta stagionale in campionato, è proprio il caso di dire che l’Inter sia “caduta a picco”. Ennesima sconfitta dunque, che si somma a quelle raccolte in precedenza contro Lazio, Milan, Roma, Juventus, Udinese, Empoli e Bologna. I punti persi dalla squadra contro avversarie di medio-bassa fascia preoccupano non poco anche la dirigenza, che dovrà decidere se confermare o meno la fiducia nei confronti del tecnico piacentino. Sotto questo punto di vista, molto (se non tutto) passerà dalla sfida contro il Porto di martedì sera: un eventuale passaggio del turno significherebbe Quarti di finale di Champions League e percentuali di permanenza di Inzaghi in crescita. Rimane comunque tutto da vedere, mentre, in campionato, non riuscire a qualificarsi alla prossima Champions sarebbe un evidente fallimento stagionale.

La sceneggiatura di un film dell’orrore già visto

La sconfitta rimediata contro lo Spezia assomiglia molto a diverse partite perse dall’Inter in passato, in particolare a 2 sfide risalenti ai tempi di quando Antonio Conte sedeva sulla panchina. La prima è Inter-Bologna del 5 luglio 2020. In quell’occasione i nerazzurri si portavano in vantaggio grazie alla rete di Romelu Lukaku. Il belga, dopo aver realizzato il primo gol, lasciava a Lautaro Martinez il compito di calciare il rigore dell’eventuale 2 a 0. Risultato? Parata di Skorupski e Bologna che rimonterà la partita, prima col gol del pareggio di Juwara e poi col gol vittoria di Barrow, nonostante fosse in inferiorità numerica. Follie viste anche in Sampdoria-Inter del 6 gennaio 2021. La squadra che poi lo stesso anno vincerà lo scudetto, cadeva a Genova in un modo che ha dell’assurdo. Alexis Sanchez falliva il calcio di rigore, la Samp di Ranieri ne conquistava uno e lo realizzava con Candreva. Il 2 a 0 lo siglava un altro ex della partita, Keita Balde, mentre la rete di de Vrij del 2 ad 1 non basterà a far evitare la sconfitta agli uomini di Conte.

115 anni (ed 1 giorno) di pazzie

Due giorni fa l’Inter celebrava il centoquindicesimo anniversario dalla propria fondazione, avvenuta il 9 marzo del 1908. Il giorno successivo, la sfida contro lo Spezia rappresentava una ghiotta occasione per proseguire i festeggiamenti e per mantenere il morale alto in vista dell’impegno decisivo per la stagione ad Oporto. Occasione sprecata ed ennesima dimostrazione di quanto questo club sia pazzo nel DNA.

P.S.: Non può essere più tollerata la generosità tra gli attaccanti nerazzurri. La filosofia del: “Ho segnato io prima, quindi adesso tira tu il rigore” è un qualcosa da abolire. Lo dovrà capire Inzaghi e, se non lo farà, chi arriverà dopo di lui. Dal dischetto c’è bisogno di sicurezze e, per questo, basta leggere i dati: la percentuale della realizzazione di Romelu su rigore è del 100%.

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