Scadenze Inter, sei contratti al capolinea nel 2026: ciclo finito e scelte inevitabili per Chivu

Scadenze Inter, sono sei i giocatori nerazzurri con il contratto in scadenza al 30 giugno 2026 e il loro futuro è al centro delle riflessioni del club

Sono sei i calciatori dell’Inter il cui contratto scadrà naturalmente il 30 giugno 2026. Un gruppo numeroso e composto da profili che, nelle ultime stagioni, hanno avuto un peso rilevante nel percorso della squadra. Da Yann Sommer a Henrikh Mkhitaryan, passando per Francesco Acerbi, Stefan de Vrij, Matteo Darmian e Raffaele Di Gennaro.

Escludendo il terzo portiere, si tratta di cinque giocatori che hanno rappresentato certezze tecniche per l’Inter recente ma che, per età e costi, sembrano arrivati alla naturale conclusione del loro ciclo in nerazzurro. Le indicazioni che filtrano dall’ambiente sono piuttosto chiare: salvo clamorosi ribaltoni, nessuno di loro dovrebbe restare a Milano oltre la scadenza naturale del contratto. Una scelta dettata soprattutto da ragioni economiche.

Gli ingaggi, infatti, incidono in maniera significativa sul bilancio. Sommer percepisce circa 2,5 milioni netti a stagione, De Vrij arriva addirittura a 3,8 milioni, Acerbi si attesta su 1,5 milioni, Darmian guadagna 2,5 milioni e Mkhitaryan è sullo stesso livello del centrale olandese. Complessivamente, al lordo, si parla di una cifra compresa tra i 25 e i 30 milioni di euro: risorse che l’Inter vorrebbe liberare per investirle su profili più giovani e funzionali al nuovo progetto tecnico.

Non a caso, la direzione del club va verso la valorizzazione di Josep Martínez tra i pali e verso investimenti mirati su altri ruoli chiave, con un abbassamento generale del monte ingaggi. In questo contesto, De Vrij rappresenta anche una variabile a breve termine: dalle ultime indiscrezioni, il difensore potrebbe anticipare l’addio già nel mercato invernale.

L’unico caso realmente in controtendenza è quello di Raffaele Di Gennaro. Il terzo portiere, meno noto ma strategico, potrebbe essere l’unico a restare. Due i motivi principali: un ingaggio contenuto, intorno ai 200.000 euro a stagione, e la sua utilità nelle liste Serie A e Champions League, essendo cresciuto nel vivaio nerazzurro.

È ancora presto per decisioni definitive, ma il quadro è chiaro: le scadenze Inter del 2026 segnano la fine di un’epoca, con contratti pesanti destinati, molto probabilmente, a non essere rinnovati.