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San Siro, Scaroni chiarisce: «Il primo obiettivo è arrivare al rogito entro ottobre, prime partite previste per…»

San Siro, le parole di Paolo Scaroni circa il destino della Scala del calcio e dei lavori di ristrutturazione
Il presidente del Milan Paolo Scaroni ha rilasciato una lunga intervista a Milano Finanza per trattare di uno dei temi più caldi in casa Inter e in casa dei rossoneri. Infatti il patron rossonero ha preso voce circa l’argomento stadio San Siro cui lavori di modernizzazione dovranno iniziare a breve. Le parole e le dichiarazioni raccolte circa il nuovo stadio di San Siro.
LE DATE DEL NUOVO STADIO – «Il primo obiettivo è arrivare al rogito entro ottobre, momento in cui verseremo a Palazzo Marino i primi 73 milioni di euro. Da quel momento potrà partire la progettazione nei dettagli del nuovo stadio che abbiamo già affidato a Norman + Partners e Manica, due eccellenze del settore. Per vedere il progetto completo bisognerà attendere dai sei agli otto mesi e successivamente si passerà all’analisi della Conferenza dei servizi, che richiederà altri sei mesi. Inizio dei lavori nel 2027? Assolutamente sì. Al netto dei piccoli contrattempi che su progetti di queste dimensioni possono sempre presentarsi, il nostro obiettivo è completare lo stadio nel 2030. Prime partite nella stagione 2030-2031? Idealmente sì, in modo da completare il rodaggio necessario a portare al massimo dell’efficienza la struttura entro gli Europei del 2032, di cui sarà protagonista».
COSA CI SARA’ INTORNO AL NUOVO STADIO? – «Sicuramente daremo delle indicazioni di massima su dove andremo a posizionare gli immobili destinati ai servizi accessori, come hotel, uffici e centro commerciale. Ma per iniziare una progettazione nel dettaglio realisticamente dovremo aspettare tra il 2027 e il 2028, perché la priorità è il nuovo impianto. Il Meazza rimarrà intatto fino a quando non sarà pronto il nuovo stadio, quindi la sua riqualificazione non potrà iniziare prima del 2031-2032. Insomma prevediamo che la rigenerazione dell’area sarà completata non prima del 2035».
IL PROGETTO – «Il nuovo stadio avrà 148 mila metri quadrati di verde, quindi più del 50% dell’intera zona sarà destinata ad alberi e parchi. Produrrà energia pulita attraverso pannelli fotovoltaici sul tetto. Ci saranno servizi di accoglienza, bar e ristoranti, spazi per congressi ed eventi: in questo modo terremo viva l’area sette giorni su sette tutto l’anno, anche quando non si disputeranno partite. E andremo ad aggiungere 3.600 parcheggi sotterranei. In totale ci aspettiamo 500 mila visitatori all’anno tra museo e nuovo stadio, con un impatto economico positivo per tutto il quartiere».
INTROITI E CRESCITA – «Vi faccio solo tre esempi, Tottenham, Real Madrid e Arsenal, che hanno puntato su impianti all’avanguardia negli ultimi anni. Tutte e tre hanno più che raddoppiato i loro incassi nel primo anno nella loro nuova casa rispetto all’ultimo in quella vecchia. Milan e Inter al momento toccano solo una frazione delle loro cifre. Per restare competitivi dal punto di vista sportivo, quindi, abbiamo bisogno di un impianto moderno. Ci aspettiamo un aumento sostanziale dei ricavi. Non perché i biglietti per tifosi e famiglie saranno più cari, ma perché potremo vendere più pacchetti con hospitality alle aziende e biglietti premium. Senza contare i ricavi derivanti dalle altre attività».

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