Sacchi sull’Inter: «Il ko col PSG non casuale. Miracoloso il percorso fino a Monaco». Su Chivu…

Sacchi sull’Inter analizza la situazione del calcio italiano: «Serve un cambio di mentalità. L’Inter resta indietro rispetto alle big, ma con Chivu può crescere»

Arrigo Sacchi torna a parlare di Champions League e lo fa dalle colonne de La Gazzetta dello Sport. L’ex commissario tecnico della Nazionale italiana ha commentato la finale persa dall’Inter contro il PSG a Monaco, sottolineando come il ko non sia stato un episodio isolato, ma la conferma di un gap ancora esistente tra le squadre italiane e le grandi potenze europee.

«Se leggo l’elenco degli avversari mi vengono i brividi. La Champions rischia di trasformarsi da Coppa dei Sogni a Coppa degli Incubi se non impariamo la lezione. Dobbiamo adeguarci allo standard europeo: pressing, ritmo alto, coraggio e dominio del campo. Se continueremo con difesa e contropiede, la vedo dura».

«Inter-Psg? Sconfitta non casuale»

Sacchi non ha usato mezzi termini analizzando il percorso nerazzurro: «La sconfitta dell’Inter contro il Psg non è stata casuale. Caso mai miracoloso è stato il cammino fino a Monaco, che dimostra come la squadra di Chivu fosse la più forte in Italia ma non ancora al livello delle rivali europee. Se continueremo a basarci solo su “grinta” e “determinazione”, non arriveremo lontano. Servono idee e un progetto di gioco».

L’ex tecnico del Milan ha poi ricordato anche il divario economico: «Sul piano finanziario non possiamo competere con inglesi, spagnole, tedesche e con il ricchissimo PSG. L’unica via è puntare sul gioco».

Fiducia in Chivu e nei nuovi arrivi

Nonostante le critiche, Sacchi riconosce i progressi dell’Inter: «La squadra si è rinforzata e ha cambiato allenatore. Ho visto un nuovo piano tattico e credo che ci possa essere una crescita durante la stagione. Giocatori come Bonny, Sucic e Pio Esposito possono aiutare molto. Però, se penso a una sfida con Liverpool o PSG, i nerazzurri partirebbero sfavoriti».

Un giudizio che mescola realismo e speranza: per Sacchi, la strada è lunga ma con il nuovo corso targato Cristian Chivu, la Beneamata può ambire a colmare il divario e restare protagonista in Europa.