Sacchi consiglia Chivu: «Nell'Inter ancora non c'è il gioco»
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Sacchi consiglia Chivu: «Nella sua Inter ancora non c’è il gioco. Le critiche sono inevitabili ma gli suggerisco una cosa»

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Sacchi consiglia Chivu: «Nella sua Inter ancora non c’è il gioco. Le critiche sono inevitabili ma gli suggerisco una cosa». Le parole dell’ex tecnico

Sulle colonne della Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi ha analizzato i problemi dell’Inter di Chivu dopo la sconfitta rimediata contro l’Udinese al secondo turno di campionato.

SULL’INTER – «L’altra mattina mi chiama un amico tifoso dell’Inter e mi chiede: “Arrigo, ma se tu fossi Chivu che cosa faresti?”. “Insisterei con le mie idee, come ho sempre fatto nella mia carriera”. “Secondo me, bisogna comprare dei giocatori” fa il mio amico. E io: “No, bisogna comprare il gioco, che costa meno e non s’infortuna mai”. Quello è il problema, ancora non c’è il gioco»

SU CHIVU PIOVONO LE PRIME CRITICHE – «È inevitabile. Se sei l’allenatore dell’Inter e perdi in casa contro l’Udinese, non ci possono essere applausi. L’Inter di Chivu è a metà del guado: non si capisce se è la sua squadra o se è ancora quella di Inzaghi. Ci vuole pazienza. A Chivu mi permetto di suggerire una sola cosa: faccia di tutto per entrare nelle teste dei suoi giocatori e li convinca a percorrere la strada che lui ha disegnato. Domenica contro l’Udinese ho visto una squadra poco armoniosa e poco equilibrata. Armonia ed equilibrio sono alla base di qualsiasi grande squadra».

CHI VINCERÀ IL CAMPIONATO – «Non faccio l’indovino di mestiere e, quando c’era, non ho mai fatto tredici al Totocalcio. Però mi sbilancio e dico Napoli. Non penso di andarci molto lontano».

CHI HA FATTO IL MERCATO MIGLIORE – «Senza dubbio, il Napoli. Ha preso i giocatori in funzione del gioco che vuole applicare l’allenatore. Così si fa. L’unica incognita è il doppio impegno. La rosa è ampia e può affrontare sia il campionato sia la Champions, però le partite internazionali sono come sanguisughe: ti portano via il sangue, ti vengono a mancare le energie sia nelle gambe sia nel cervello».

IL MIGLIOR ACQUISTO SUL MERCATO – «L’ha fatto il Napoli: De Bruyne è un fenomeno, e questo lo aveva già dimostrato al Manchester City, ma è anche un serio professionista e un leader».

I GIOVANI CHE POTRANNO STUPIRE – «Intanto dico che ci sono troppi stranieri, e dunque i giovani italiani fanno fatica a emergere. Mi fa piacere che il ct Gattuso abbia puntato su ragazzi che hanno fame e desiderio di mettersi in mostra. Se Kean ha messo la testa a posto, è un talento».

IL NUOVO CAPOCANNONIERE? – «Punto su Kean, se tutta la Fiorentina giocherà per lui e se lui si metterà a disposizione della squadra».

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