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Rigore Ndicka Bisseck, il commento di Rocchi: «Era rigore, ecco perché»

Inter news 24

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Rigore Ndicka Bisseck, le dichiarazioni di Rocchi riguardo all’episodio in cui non è stato concessa un rigore all’Inter nella partita persa contro la Roma

Verso la conclusione della stagione, è emerso l’audio della partita tra Inter e Roma relativo all’episodio N’Dicka-Bisseck. Questo audio era stato richiesto all’AIA da DAZN, ma Giorgia Rossi aveva riferito che non era stato reso disponibile al servizio di streaming. Adesso, quell’audio è apparso dalla Sala Var di Lissone e il designatore Rocchi lo ha commentato su OPEN VAR.

LO SCAMBIO TRA LA SALA VAR E IL DIRETTORE DI GARA – Tutto buono, si sente quando parte il pallone. Silenzio, cade Bisseck in area e in sala VAR si sente Di Bello dire: “Fammi vedere a centro area“. “Allora ti metto la goal line“. L’arbitro Fabbri dice: “Sono sempre a contatto“. Si vedono altre immagini, da altre angolazioni. E mentre si cerca di capire in Sala VAr, il direttore di gara dice: “Ma basta, ma lascia stare“, riferito a qualcuno che stava protestando accanto a lui. Dalla Sala VAR si sente ancora: “Velocità zero, lui cade nel momento in cui lo molla. Ceck completato. Ci sono due braccia attorno al bacino ma quando lo molla lui va giù. Ceck completato“. L’arbitro conferma dall’altra parte dell’auricolare: “Non lo tira mai giù. Sono solo le braccia attorno al colpo e niente altro“.

LE PAROLE DI ROCCHI – «Visto che c’è questa possibilità di far ascoltare gli audio e perché non voglio ci siano speculazioni sulla comunicazione preferisco farlo ascoltare. «In campo la valutazione che danno è quella del non rigore, ma alla fine se in campo una cosa non la vedi e la valuti male resta un errore. Al monitor Di Bello sbaglia sul non concentrarsi su come inizia l’azione, l’atteggiamento di Ndicka è di chi si disinteressa del pallone e per me quella è già punibilità cento. Poi la decisione finale viene influenzata dalla poca sostanza della trattenuta. Ma per noi, andando dietro a quello che ci siamo detti è sicuramente un rigore da concedere. Questo, nel percorso di crescita che stiamo facendo al VAR, se pensiamo da dove siamo arrivati, è un percorso lungo per la linea di intervento e i ragazzi del VAR che stanno crescendo. Per questo nella fase finale di campionato ho detto meglio una revisione in più che in meno se hai un dubbio. Il rischio è lasciarti dentro te un dubbio che si concretizza magari in un errore. È un passetto in avanti che devono fare i nostri arbitri al VAR, che posso dire con orgoglio sono tra i più bravi. Dovranno fare questo ulteriore step e sono sicuro ce la faranno».

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