Rabiot accusa l'arbitro in diretta tv. Perché non scatta la squalifica?
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Rabiot accusa l’arbitro in diretta tv. Perché non scatta la squalifica?

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Rabiot boccia le scelte dell’arbitro Irrati nella sfida tra Juve e Inter. Ha senso il non-intervento della giustizia sportiva dopo dichiarazioni del genere?

A dare voce alla rabbia bianconera dopo la sconfitta contro l’Inter è Adrian Rabiot: promosso a pieni voti grazie a una prestazione praticamente povera di sbavature, giallo a parte. “Difficile vincere quando si gioca 11 contro 12. È importante dirlo quando l’arbitro sbaglia e questa sera ha sbagliato troppo secondo me. Stasera ha deciso la partita. Il fallo su Zakaria è un episodio importante che cambia la partita” ha sbuffato a Sport Mediaset. In esame ovviamente la non-concessione del rigore sul contatto Zakaria-Bastoni.

Rimane da chiarire la posizione della giustizia sportiva in merito: è corretto che dichiarazioni del genere rimangano impunite? Memoria corta o no, il centrocampista bianconero si è appellato agli episodi, si è scagliato contro la terna arbitrale e non ha subito sanzioni. Non è un mistero che agli allenatori sia praticamente proibito proferire parola sugli arbitri senza incorrere in punizioni. Talvolta anche parecchio pesanti.

Riavvolgendo banalmente il nastro alla sfida, decisa proprio dagli episodi, di ritorno dello scorso campionato – con tanto di chiacchieratissimo rigore su Cuadrado – porsi dei dubbi diventa lecito. Bisogna accettare di vincere in 12 contro 11 così come bisognerebbe accettare di perdere in 11 contro 12. No?

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